Un normale controllo della circolazione stradale si è trasformato in un arresto eclatante nella mattinata di ieri, quando i Carabinieri delle Sezioni Operativa e Radiomobile del Reparto Territoriale di Corigliano Rossano, coordinati dalla Procura della Repubblica di Castrovillari, hanno fermato un Assistente Capo della Polizia Penitenziaria in servizio presso la Casa di Reclusione di Rossano.
I FATTI
LE ACCUSE
Sulla base degli elementi raccolti, l’uomo è stato accusato di «accesso indebito a dispositivi di comunicazione per soggetti detenuti» (art. 391 ter del Codice Penale) e di «detenzione di sostanza stupefacente». Le indagini preliminari suggeriscono che gli smartphone fossero destinati all’introduzione all’interno del carcere. L’Assistente Capo è stato posto agli arresti domiciliari su disposizione del magistrato di turno.
INDAGINI IN CORSO
La Procura di Castrovillari, diretta dal Procuratore Capo Alessandro D’Alessio, prosegue l’attività investigativa per chiarire se vi siano ulteriori coinvolgimenti o episodi analoghi all’interno del sistema penitenziario locale. La vicenda getta ombre sull’integrità del personale penitenziario e accende i riflettori sul traffico illecito di dispositivi e sostanze stupefacenti nei contesti carcerari.