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Il Sappe, il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, interviene con i toni della preoccupazione. Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto, e Francesco Ciccone, segretario regionale, mettono in evidenza l’urgenza di interventi strutturali: «È sempre più impellente la necessità di schermare gli istituti penitenziari, in modo da rendere inutilizzabili i telefoni cellulari che illegalmente entrano nelle carceri». Secondo i rappresentanti del sindacato, la norma introdotta nel codice penale per punire l’introduzione dei dispositivi non ha raggiunto gli obiettivi: «Non ha sortito gli effetti sperati né in termini di deterrenza né sul piano della prevenzione generale». Nonostante tutto, resta l’impegno costante del personale di polizia penitenziaria, spesso costretto a lavorare in condizioni difficili e con risorse limitate. «Ai colleghi che operano con pochi mezzi e scarse risorse, anche umane, vanno i nostri complimenti per la costante attività a tutela della legalità e della sicurezza», aggiungono Durante e Ciccone. Il carcere di Rossano, come molte strutture penitenziarie italiane, è da tempo al centro di segnalazioni che riguardano non solo la sicurezza interna, ma anche la gestione delle presenze, la carenza di personale e l’adeguatezza delle dotazioni. Episodi come questi alzano l’asticella dell’allarme e rilanciano la richiesta di misure concrete e immediate.
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