CORIGLIANO ROSSANO • «“Se non ora quando?” Così Elisa Scutellà dava in pasto ai media la notizia della sua interrogazione parlamentare presentata al ministro della Giustizia a giugno scorso. “Se non ora quando”, glielo chiediamo noi, adesso. La deputata grillina coinvolga i suoi colleghi Sapia, Baldino, Forciniti e Abate e aprano immediatamente la vertenza sul tribunale di Corigliano Rossano». Così il dirigente e componente dell’esecutivo nazionale di Fratelli d’Italia, Ernesto Rapani, dopo aver appreso della risposta fornita ad Elisa Scutellà dal Guardasigilli che, in sostanza, chiude ad ogni possibilità, facendo intuire che il problema è di carattere politico.
«Quali migliori occasioni, come quelle che si stanno presentando – spiega Rapani – per far capire ad un presidente del Consiglio dei ministri che rischia di tornarsene a casa, che il sostegno al Governo se lo deve “meritare”? Mercoledì prossimo Bonafede riferirà in parlamento la sua relazione sulla giustizia che potrebbe anche far cadere il Governo, qualora non fosse “promossa” dalle camere. Un’occasione del genere, difficilmente si ripresenterà e solo attraverso i loro consensi potranno riscattarsi da anni di anonimato nei quali sono stati chiamati solo a fare i “pianisti” alla Camera e al Senato, scodinzolando al solo vibrare della voce del padrone. Riscattino quell’oblio di cui si sono fatti complici e dicano al Governo che la fiducia se la devono meritare con la previsione di spesa per il sud nel Recovery plan, con l’istituzione del tribunale di Corigliano Rossano, con il rifacimento dell’intera statale 106».
«Il tempo passa inesorabile – prosegue il dirigente del partito della Meloni – e dei cinque parlamentari locali sui libri di storia non rimarrà traccia, se non quella di aver provato a cancellare dalla faccia della Terra il terzo megalotto della Statale 106. Se in questi giorni non giungerà un qualunque segnale pubblico dai cinque, allora davvero saremo autorizzati a pensare che quello che interessa è la poltrona con relativo, lauto, stipendio. D’altronde si sono sempre e solo occupati di temi di piccolo cabotaggio, come se fossero consiglieri comunali e non deputati o senatori della Repubblica. Ma adesso hanno la possibilità di rivincita».
Ernesto Rapani, a seguire, chiede anche «quali esiti abbia avuto quel consiglio comunale straordinario, al quale ha partecipato il solo deputato Francesco Forciniti? Ma soprattutto che fine ha fatto la proposta di legge presentata, che a dire della Scutellà già a settembre scorso era in fase avanzata? Bonafede ha ampiamente fatto capire che manca la volontà politica e la discussione nell’“alveo parlamentare”. Dunque, di che parla la deputata di Corigliano Rossano, da sempre slegata dai suoi compagni di banco? Lo stesso Forciniti – si domanda ancora Rapani – l’unico a metterci la faccia, cosa è riuscito ad ottenere?»
«Ed anche il sindaco di Corigliano Rossano, battagliero negli anni in cui si stava chiudendo il Tribunale dopo essersi divertito negli ormai abbandonati panni da movimentista, come si sta muovendo, ammesso che lo stia facendo? Pur dubitando fortemente su una sua azione politica in direzione del Tribunale, anche lui non crede sia ora di fare le barricate per uno scippo vergognoso e di inaudita violenza perpetrato nei confronti di questo territorio? Stasi è il sindaco di una città di 80mila abitanti, ha un suo peso specifico, se ne è capace lo faccia valere e non si lamenti che il Governo non può ignorarci».
«In quegli anni, per protesta – conclude Ernesto Rapani – mi sono dimesso da tutti gli incarichi ed ho lasciato quello che allora era il mio partito di riferimento, il Pdl. Poi, con il tramite della deputazione di Fratelli d’Italia ci siamo spesso occupati del tribunale, dei motivi per i quali è stato chiuso e delle speranze di riapertura. Oggi, forse, e responsabilmente, è giunto il momento di unire le forze e far sentire forte la voce di questo territorio. L’appello, dunque, è a tutta la deputazione calabrese tutta, quella di centrodestra, quella di centrosinistra, ma soprattutto quella che continua a dare la fiducia al Governo Conte: si faccia carico di questa ingiustizia e si spenda per ripristinare la legalità nella Sibaritide, una volta per sempre». (Comunicato stampa)