Alessandro Manzi, 29 anni, accusato di omicidio volontario dona un bonus ai pazienti oncologici, prosegue gli studi e aiuta la famiglia
Una famiglia, come altre, che paga il costo della ghettizzazione sociale
Una famiglia che paga il costo, come tante altre, della ghettizzazione sociale voluta da una sorta di classismo che divide il genere umano per ceti. Da un lato la borghesia, dall’altro il “terzo Stato”. Tanti i fattori concomitanti che generano spesso violenza e aggressioni, tra le cause prevalenti la mancanza di lavoro. Un problema che ha caratterizzato questo dramma e che ha coinvolto tanto il padre (la vittima) quanto il figlio. Mario mette al mondo 4 figli, si andava avanti alla meno peggio. Scarse le fonti di guadagno. Uno dei fratelli di Alessandro è disabile e per lunghi anni, a causa delle condizioni di indigenza, non è stato curato. Il contesto ambientale narra di continui litigi tra padre e figlio che trovano riscontro nelle condizioni di povertà e nell’impossibilità di poter trovare un posto di lavoro.
Il sostegno dell’Associazione “V. Filippelli” al fratellino disabile
Qui subentra l’Associazione di volontariato sociale “Vincenzino Filippelli” che prende in carico la vicenda del disabile, per oltre quattro anni sprovvisto di cure. Alessandro e la mamma, insieme al segretario della struttura associativa Ranieri Filippelli (durante il processo ebbe modo di testimoniare) iniziano i viaggi per le cure e riabilitazione da e per Roma del fratellino più piccolo. Il papà Mario è assente per problemi legati alla quotidianità. Poi, all’improvviso, durante l’ennesima lite, si consuma la tragedia. Durante il regime di detenzione Alessandro decide di studiare, si iscrive alla facoltà di Biologia all’Università di Cosenza e sostiene economicamente la famiglia. E, durante il periodo natalizio, ha espresso la volontà di donare mediante l’associazione “Vincenzino Filippelli” 50 panettoni ai pazienti Oncologici. In cella chiedeva, sin dalle prime battute, di stare da solo o con detenuti che hanno voglia di riabilitarsi e riscattarsi come lui.