Fioccano i contagi da Covid in tutta la provincia di Cosenza. Ben oltre i dati riportati nei quotidiani bollettini diffusi dall’Asp. Perché nei report vengono iscritte solo le positività da tamponi molecolari processati nei laboratori dell’ospedale di Cosenza, dello spoke di Corigliano-Rossano, del Pugliese Ciaccio di Catanzaro. Non quelli rapidi, effettuati da farmacie e laboratori privati, dove negli ultimi giorni sono cresciuti gli screening e, di conseguenza, i casi di coronavirus individuati.
Tracciamento in tilt
Lo precisiamo subito: questa carenza di carattere statistico non ha conseguenzesulle attività di sorveglianza condotte dalle autorità sanitarie. L’Asp infatti riceve costantemente il flusso dei dati da farmacie e laboratori autorizzati per cui, nei confronti delle persone positive, scatta con immediatezza l’isolamento. Questo spiega perché si ha la percezione di una diffusione dell’epidemia decisamente più estesa sul territorio rispetto a quanto si legge nelle comunicazioni ufficiali. Ed anche perché il sistema di tracciamento sta andando in tilt: troppi contatti da ricostruire per i pochi operatori addetti a questo compito nei vari distretti. In ogni caso, poiché ogni positività da tampone rapido deve poi essere confermata da tampone molecolare disposto dall’Asp, questi numeri affluiranno comunque nei prossimi giorni anche nei report ufficiali.
Il vaccino fa la differenza
La buona notizia è che l’esplosione dei contagi, decisamente superiori a quelli registrati nell’inverno del 2020, non sta avendo le drammatiche conseguenze dello scorso anno, quando le ambulanze facevano la coda davanti al pronto soccorso dell’Annunziata con a bordo soggetti sintomatici in attesa di un posto letto. Il vaccino, sotto questo aspetto, fa la differenza. L’ultima comunicazione ufficiale, aggiornata alle ore 13 di ieri, 29 dicembre, riferisce di 105 ricoveri di cui nove in terapia intensiva e 96 nei reparti ordinari distribuiti tra Cosenza, Rossano, Cetraro e Acri. (FONTE LACNEWS24.IT – Salvatore Bruno)