CORIGLIANO ROSSANO. ‘’Sul Muro della Jumara’’ è un duo di intrattenimento composto da Damiano Converso e Carlo Aiello, entrambi rossanesi, cinquantenni e impiegati. Il loro esordio sul web avviene durante il periodo pandemico: «Costretti a stare in casa (situata proprio in prossimità del torrente Citrea, da qui il nome del gruppo n.d.r.) abbiamo aperto la nostra pagina Facebook, per sfuggire dalla realtà e far sfuggire anche gli altri da essa, almeno per un momento – dichiarano. I nostri video, infatti, sono sempre stati leggeri, scenette comiche del nostro quotidiano, sperando di strappare un sorriso, soprattutto a chi era sofferente. Il bello di queste piattaforme – proseguono – è proprio questo: si possono raggiungere tutti, anche chi è su un letto di ospedale. Non c’era più tanta distanza».
Ripresi dal loro cameraman Luigi Indrieri, fin dai primi contenuti pubblicati, di sketch (ad esempio: https://www.facebook.com/reel/460435479825087) o cucina tipica o rivisitata (qui la ”Carbonara rivisitata” https://fb.watch/sn9JEsHxsZ/), riscuotono una pioggia di interazioni: «I video diventano virali, vengono imitati da altri. Non ci seguono solo italiani, la maggior parte sono stranieri, e durante le dirette, cerchiamo di farci capire, e loro fanno lo stesso».
Un bellissimo modo di usare i social, quello de ‘’Sul Muro della Jumara’’, che nell’ottica di fare e farsi del bene con minuti di spensieratezza, hanno creato altresì una rete sociale di amicizia e supporto. Alla domanda: ‘Da cosa pensate derivi il vostro successo?’, non sanno rispondere. «Abbiamo solo portato un po’ di noi, senza filtri e mai volgari».
Ci raccontano infatti di venire riconosciuti per strada, ricevendo molteplici attestati di stima: «A livello locale abbiamo preso parte ad alcuni spot pubblicitari, un noto Dj, Giuseppe Barone (Mummy Jay), ha scritto per noi la canzone ‘’Sul Muro della Jumara’’ e ci sono arrivate proposte di serate da tutt’Italia. Siamo circondati da tanto affetto e ne siamo riconoscenti».
Più di 816mila follower Tik Tok e 144mila FB, 600 milioni di visualizzazioni sul primo e 141mila sul secondo senza snaturare la propria autenticità: «Una volta abbiamo cucinato dentro ad una carriola, in diretta con 37mila persone. Eravamo emozionati ma poi ci siamo ricordati che dovevamo solo essere ciò che siamo, perché questo è l’unico modo buono di arrivare alle persone». E durante l’intervista, hanno infatti usato la parola ‘’persone’’ e mai una volta la parola ‘’numeri’’, probabilmente perché non li hanno mai considerati tali.
Virginia Diaco