Cronistoria del circolo culturale rossanese, racconto di Martino A. Rizzo

È difficile trovare un’altra istituzione privata che rappresenti Rossano meglio del Circolo di Piazza Steri. Ufficialmente il nome esatto dell’associazione è “Circolo Culturale Rossanese” ma per i rossanesi è sempre stato semplicemente “u Circulǝ” situato nel centro del Centro Storico, in Piazza Steri, a pianterreno del nobile palazzo de Rosis.

«Andiamo al Circolo», «ci vediamo al Circolo», erano espressioni ricorrenti in città e in effetti nelle sue sale fin dall’800 sono passate tante generazioni di rossanesi e ancora oggi rappresenta un luminoso punto fermo tra le mille criticità che vive il centro cittadino.

Il Circolo era il sodalizio della borghesia rossanese frequentato da impiegati, professionisti, insegnanti, commercianti. Proprio perché espressione della borghesia cittadina, nel corso della sua lunga vita non sono mancati gli episodi di violenza contro la sua sede, come nel giugno del 1920, in occasione dell’inaugurazione della prima sezione socialista di Rossano, quando gli operai invasero le sale danneggiando mobilia e specchi.

Spazioso, ampio, con tutti gli affacci su Piazza Steri è il suo salone, arredato con specchi e comodi divani, dove gli uomini facevano salotto e dove volendo qualcuno poteva leggersi comodamente i giornali che, appesi a una parete, non mancavano mai, oppure sbirciare agevolmente cosa succedeva in piazza, mentre Pinuzzo Forte custodiva l’istituzione con dedizione e passione.

Per associarsi al Circolo era sufficiente essere presentati da due altri soci. Altra storia invece al dirimpettaio “Casino dell’Unione”, detto comunemente “La Casina”, ulteriore sodalizio di Piazza Steri, frequentato dalla nobiltà e dall’alta borghesia dove l’ammissione di un nuovo socio acquisiva una ritualità macchinosa, pesante ed esclusiva. Infatti in questo caso, per essere ammessi nella ristretta cerchia dei frequentatori, ancora oggi si procede con una votazione da parte dei soci utilizzando un’urna con due cassetti, uno dedicato ai voti favorevoli e l’altro ai voti contrari. Qui i votanti si esprimono sull’ammissione dell’aspirante socio con delle palline bianche e nere. I votanti contrari all’ingresso dell’aspirante socio infilano una pallina nera nel cassetto dedicato ai voti contrari, mentre i votanti favorevoli depositano una pallina bianca nell’altro cassetto. Ma per il conteggio dei voti vale la regola che ogni pallina nera annulla tre palline bianche e quindi si intuisce la difficoltà a superare l’esame. Ovviamente col tempo la filosofia che ispirava questo sistema elitario e restrittivo, che comunque resta formalmente ancora valido, è mutata e ha allargato le maglie, ma fa intuire la difficoltà di una volta a essere ammessi quali nuovi soci se non si riscuoteva un ampio consenso da parte degli altri nobili associati.

Nella prima sala del Circolo Culturale Rossanese ancora oggi è presente un grande biliardo che consentiva, anche a chi non frequentava Villa Margherita dei Martucci a Piano Vernile, di potersi avvicinare a questo gioco in un’epoca in cui, a parte le grandi dimore della nobiltà, era poco diffuso.

A destra entrando invece ci si inoltra nelle sale una volta dedicate ai giochi delle “carte”. La prima per i giochi più tranquilli come il ramino e la scala quaranta, mentre nella successiva ci si poteva immergere nei giochi “pesanti”, baccarà, già dall’800 quando veniva chiamato Macao, poker e chemin de fer. Quest’ultima sala aveva addirittura un separé che garantiva una privacy maggiore e dove si poteva giocare anche “pesantissimo”, specialmente durante le festività natalizie, periodo in cui, grazie alle tredicesime, giravano molto più soldi nelle tasche dei soci.

Durante l’anno non mancavano le feste e i veglioni aperti a tutti per divertirsi con piacevoli serate danzanti.

E oggi? Oggi il Circolo ha subito un’evoluzione diventando principalmente un centro culturale dove si tengono conferenze, dibattiti, presentazioni di libri, ma fatto fondamentale è vivo, è un’istituzione di Rossano Centro che non è scomparsa come è accaduto per tante altre.

E questo lo si deve al suo presidente Tonino Guarasci che con intelligenza e passione lo tiene attivo. La sua è una testimonianza importante perché fa comprendere che in ultima analisi sono gli uomini che riescono a incidere sugli eventi e quando questi non si realizzano è solo perché manca la volontà di concretizzarli.

Martino A. Rizzo

 

I racconti di Martino A. Rizzo ~ ogni mercoledì su I&C

Martino Antonio Rizzo è un grande curioso di storie e avvenimenti rossanesi, coriglianesi e più in generale calabresi e gli articoli che prepara per Informazione & Comunicazione non sono altro che il risultato delle ricerche utili a soddisfare queste sue curiosità. Frutto di tale attività è stata anche la realizzazione del sito AnticaBibliotecaCoriglianoRossano che ormai si è meritato un posto di rilevo tra i siti contenenti libri, articoli e fotografie sulla Calabria, tutti liberamente scaricabili.

2 Responses

  1. Ho già scritto che la foto è stata fatta nel salone de palazzo San Bennardino ( sede del comune di Roosano ) e non al
    Circolo di Rossano
    Era in occasione del veglione goliardico del 26 dicembre…io c’ero e sono anche i nella foto

    1. è un errore da matita rossa o blu? Mi sa tanto che mi sono giocato la sufficienza. Tornerò a settembre

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