Dalla Chiesa, simbolo di giustizia: l’istituto Don Bosco chiude l’anno con un omaggio speciale | VIDEO

All’Istituto Comprensivo Don Bosco – V. Tieri di Corigliano-Rossano si è svolto l’evento “1, 2… Le stelle senza fine. La luce per chi verrà”, che ha segnato la conclusione di un progetto scolastico interamente dedicato alla legalità. L’iniziativa ha voluto rendere omaggio alla memoria del Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, assassinato dalla mafia, e sensibilizzare gli studenti sull’importanza della giustizia e del valore della memoria. Alla manifestazione hanno partecipato l’assessore alla cultura Giovanni Pistoia, il Comandante dei Carabinieri Marco Gianluca Filippi, il Baby Sindaco Aurora Aloe e la dirigente scolastica Laura Sisca. Ospite d’onore dell’incontro è stata Simona Dalla Chiesa, figlia del Generale, che ha portato una toccante testimonianza personale, intrecciando memoria familiare e responsabilità collettiva. L’incontro è stato moderato dalla docente Rosetta Fusaro. Simona Dalla Chiesa ha raccontato come ogni volta che parla di suo padre ai ragazzi viva un misto di emozioni profonde, spiegando che il ricordo di suo padre resta troppo vivo per diventare una semplice narrazione di routine. Ha espresso l’orgoglio di essere figlia di Carlo Alberto Dalla Chiesa e la gratitudine verso il mondo della scuola che, attraverso il lavoro di insegnanti, famiglie e studenti, continua a trasmettere quei valori fondamentali. Ha sottolineato l’importanza di utilizzare diversi strumenti per educare alla legalità, come la musica, il lavoro di squadra, l’arte manuale e i cortometraggi, capaci di coinvolgere davvero i giovani. «Non è l’insegnamento arido che trasmette valori, ma il coinvolgimento» ha ricordato. Il messaggio che Simona Dalla Chiesa ha voluto lanciare ai ragazzi è stato chiaro: essere liberi e responsabili significa diventare artefici di una società democratica, nonostante il momento storico non favorisca la piena espressione della libertà individuale e collettiva. Infine ha richiamato anche gli adulti alla responsabilità, sottolineando come non esistano zone grigie: o si sta dalla parte dello Stato o si favorisce la diffusione della criminalità. «Partecipare attivamente alla crescita della società è l’unico modo per chiudere gli spazi in cui la delinquenza può infiltrarsi» ha concluso.

Legalità e memoria: la scuola come argine alla violenza

Un evento dedicato alla legalità rappresenta molto per la città. A dirlo è il vicesindaco Giovanni Pistoia, assessore alla Cultura, che sottolinea quanto la legalità sia un tema centrale in un territorio storicamente segnato da fenomeni malavitosi. «Oggi è stata una testimonianza commovente» osserva, riferendosi al momento dedicato al generale Dalla Chiesa, durante il quale si è ripercorsa non solo la sua vita, ma anche la lotta dello Stato contro l’antistato. Un richiamo importante, perché, come evidenzia, «spesso nello stesso Stato ci sono elementi negativi» e alcune frasi pronunciate da Simona Dalla Chiesa fanno intuire che sulla vicenda del generale non tutto è stato ancora chiarito. Nonostante questo, il fatto che la scuola affronti questi temi durante l’anno scolastico è un segnale forte e positivo. L’amministratore, che proviene dal mondo della scuola, riflette anche sulla situazione attuale tra i giovani. Accanto alla macro-criminalità, che coinvolge organizzazioni come la ‘ndrangheta, esiste una micro-criminalità diffusa, fatta di episodi quotidiani di violenza tra ragazzi, risse, aggressioni, coltelli. «È un tema di cui si discute spesso nelle scuole» afferma, evidenziando come anche negli ultimi giorni, in vari incontri pubblici e scolastici, sia stato ribadito il bisogno di educare le nuove generazioni alla legalità e al rispetto reciproco. Un richiamo costante che parte dall’educazione, perché solo con un impegno continuo è possibile arginare un fenomeno che sta assumendo dimensioni sempre più preoccupanti nella quotidianità dei ragazzi. 

L’esempio di Dalla Chiesa entra in classe

Quest’anno l’iniziativa è stata dedicata alla figura del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, scelto perché rappresenta un esempio concreto di coraggio, giustizia e rispetto delle regole, valori spesso poco valorizzati nel percorso scolastico. «Abbiamo voluto dedicare questa attività alla sua memoria e soprattutto al suo esempio valoroso per i nostri bambini», ha affermato la dirigente scolastica Laura Sisca. I temi della legalità, racconta la dirigente, vengono recepiti con entusiasmo dagli alunni, ma è necessario che siano proposti attraverso esperienze dirette e compiti di realtà. «I ragazzi delle classi quinte si sono cimentati nella redazione di un libro e nella produzione di un cortometraggio. Queste modalità innovative li hanno motivati molto di più rispetto alla didattica tradizionale». Il lavoro mira a costruire competenze di cittadinanza attiva, sviluppando nei ragazzi la capacità di distinguere i comportamenti corretti da quelli sbagliati e rafforzando il loro senso civico. «Dobbiamo incidere sui comportamenti e sugli atteggiamenti dei nostri ragazzi trasmettendo loro dei valori» sottolinea Sisca. Particolarmente toccante, durante la giornata dedicata alla memoria di Dalla Chiesa, è stato il racconto della figlia del generale. «È stata un’emozione forte ascoltare il racconto di una figlia che ha perso il padre per mano criminale e ha vissuto la propria vita nelle caserme. Un racconto vero, sentito, lontano dalla quotidianità che conosciamo». Resta il dubbio se il sacrificio di figure come Dalla Chiesa abbia davvero cambiato le cose. «È difficile rispondere. Se ancora oggi assistiamo a nuove forme di criminalità più subdole e radicate anche nelle istituzioni, significa che il nostro compito come scuola si fa ancora più impegnativo. Ma è proprio per questo che dobbiamo continuare a educare i nostri bambini al rispetto, alla giustizia e alla legalità».

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli correlati: