Don Natalio Bauleo: da Rossano in Argentina, racconto di Martino A. Rizzo

Natale Bauleo era nato a Rossano il 1° agosto 1927. A ventitré anni, nel ’50, raggiunse in Argentina il babbo Francesco che vi era emigrato da alcuni anni. Nel 1955, la nostalgia della madre Grazia e della sorella Serafina lo riportò in Italia per salutarle. Il soggiorno rossanese però fu di breve durata, solo venti giorni. A settembre, imbarcatosi da Genova sulla nave Giulio Cesare della Società di Navigazione Italia, riprese il mare verso Buenos Aires.
Durante la navigazione, la vita di bordo offriva ai passeggeri le giuste distrazioni per allontanare la tristezza per il distacco dagli affetti e dalla Patria e un giovane, con l’ardore dei vent’anni, non poteva non approfittarne. Così il nostro Natale il 12 settembre si aggiudicò la gara del Ballo in Maschera che si tenne a bordo, con tanto di attestato a certificare la vittoria.

In Argentina attendeva Natale il solito duro lavoro riservato agli emigrati. Ma l’intelligenza, la perspicacia, la perseveranza lo premiarono e dopo qualche anno aprì una sua impresa di import/export di pezzi ricambio per auto e camion, importando dagli Stati Uniti e dal Giappone ed esportando in tutta l’America del Sud. Fece fortuna e, uomo di mille iniziative, si dedicò anche alla sua passione calcistica. Fu presidente della squadra di calcio “Sportivo Italiano” che sotto la sua presidenza raggiunse la serie A dell’Argentina. In questo ruolo strinse molti rapporti di amicizia con grande figure del calcio argentino e mondiale. Fu intimo amico di Omar Sivori e di Maradona e Batistuta. Mai dimenticò, però, i calabresi e i rossanesi. Fu socio e vicepresidente dell’Associazione Comunità Calabresi in Argentina e divenne un punto di riferimento per molti rossanesi che vivevano in Argentina, non facendo mancare mai il suo aiuto a chi ne aveva bisogno. Fu anche insignito dell’onorificenza argentina di cavaliere di gran croce.

Negli ultimi anni della sua vita, fervente cattolico com’era, coltivò il desiderio struggente di ritornare nella sua Rossano per la processione del Venerdì Santo e fare da cerimoniere al seguito della bara. Cosa che avvenne nel 1999 grazie all’interessamento del nipote rossanese, Salvatore Russo, figlio della sorella Serafina, e di don Angelo Bernardis. Questa fu anche l’ultima occasione in cui rivide il suo amato paese natale. Il 26 ottobre 2013 si spense a Buenos Aires, dove adesso vive la figlia con la famiglia. Grande eco ha provocato la sua morte negli ambienti sportivi argentini e nella comunità calabrese.

Così lo ha salutato la rivista argentina Passione Azzurra: “Il Club Sportivo Italiano si rammarica di informare tutti i suoi membri, i suoi fan e la società in generale della morte di Natalio Bauleo, che ha saputo presiedere l’istituzione e portare l’Italiano a giocare nel torneo di prima divisione. Ricordiamo Don Natalio come un vero gentiluomo, un lavoratore instancabile che non ha mai chiesto nulla in cambio e ha combattuto instancabilmente per ottenere grandi cose con l’Azzurro”.

 

I racconti di Martino A. Rizzo. Ogni mercoledì su I&C

Martino Antonio Rizzo, rossanese, vive da sempre a

Firenze dove, arrivato per motivi di studio, ha messo su

famiglia e

ha svolto attività professionale.

Per passione si occupa di ricerca storica

sul Risorgimento in Calabria. Nel 2012 ha

pubblicato il romanzo Le tentazioni della

politica e nel 2016 il saggio Il Brigante Palma e i misteri

del sequestro de Rosis. Nel 2017 ha fondato il sito

anticabibliotecarossanese.it. Da fotografo dilettante cerca

di cogliere con gli scatti le mille sfaccettature del paese natio.

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