Ecoross protagonista sulla rivista “Forbes”: modello virtuoso di economia circolare

Il magazine di economia e impresa racconta l’esperienza Ecoross e il progetto Parco Biometano: tecnologia, ambiente, visione industriale  – L’azienda Ecoross è protagonista sulle pagine dell’autorevole rivista nazionale “Forbes”, magazine dedicato alle esperienze d’impresa di successo e rivolto a manager, professionisti, investitori e operatori del settore economico. Un riconoscimento significativo per un’azienda che da oltre trent’anni è attiva nella gestione dei servizi ambientali, distinguendosi per l’impegno nella promozione di una nuova cultura green e per la capacità di coniugare qualità, tecnologia e responsabilità. Nell’intervista, l’amministratore unico Walter Pulignano ripercorre le tappe principali della visione Ecoross, illustrando nel dettaglio l’esperienza di Parco Biometano, il nuovo impianto altamente tecnologico che trasforma l’umido prodotto nelle nostre case in biometano e compost, un esempio di economia circolare tra i più avanzati del Sud Italia.

«Vogliamo dimostrare che anche in Calabria si può fare innovazione, creando lavoro, rispettando l’ambiente e generando valore per il territorio» – ha affermato Pulignano, sottolineando l’approccio multidisciplinare del progetto che integra tecnologia, arte, natura, efficienza energetica e valorizzazione delle risorse. Nell’articolo pubblicato, vengono messi in evidenza alcuni tratti distintivi di Parco Biometano: il riutilizzo delle risorse e la produzione di biometano e compost dall’umido domestico; l’attenzione alla dimensione educativa con percorsi didattici e spazi aperti al pubblico; l’uso creativo dei rifiuti come strumento di sensibilizzazione. Forbes racconta Ecoross come esempio positivo di impresa del Mezzogiorno che punta sull’innovazione sostenibile, dimostrando che è possibile costruire un modello di economia circolare anche nelle aree tradizionalmente meno valorizzate. Il nuovo impianto, esteso su circa 70mila metri quadrati, grazie al processo di digestione anaerobica, trasforma i rifiuti organici domestici in biometano e compost di qualità, recuperando dal processo 2,7 milioni di metri cubi di anidride carbonica all’anno, in un perfetto esempio di riutilizzo dei sottoprodotti. La struttura è dotata di sistemi tecnologici all’avanguardia che abbattono le emissioni odorigene e puntano su un approccio idrico circolare: oltre il 90% dell’acqua utilizzata nei processi interni viene depurata e reimpiegata. Energeticamente virtuoso, Parco Biometano grazie a due impianti fotovoltaici, produce energia pulita per autoconsumo per un totale complessivo di 3 megawatt.

Ma l’innovazione non si ferma alla tecnologia. Il Parco è stato pensato come luogo di formazione, educazione e cultura. «Abbiamo immaginato uno spazio che fosse non solo efficiente, ma anche aperto alla comunità», sottolinea Pulignano. Percorsi didattici, orti e frutteti illustrano il ciclo virtuoso dei rifiuti trasformati in risorse. Attività come il “Tree Hugging” e il “Barefooting” offrono esperienze dirette a contatto con la natura. L’arte gioca un ruolo centrale: tra le opere presenti nel Parco spicca il grande murale firmato Giulio Rosk, un racconto visivo di mille metri quadrati che accompagna i visitatori nel viaggio della trasformazione. Spazi verdi, Eco-Agorà, anfiteatro per eventi culturali e concerti completano un progetto che punta a rigenerare il rapporto tra uomo e ambiente. «Parco Biometano – conclude Pulignano – è il segno concreto di una Calabria che innova, che costruisce valore e che guarda al futuro con responsabilità e passione».

  UFFICIO STAMPA

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