Editoriale. Corigliano Rossano: Guardiamo ai programmi e finiamola con il finto moralismo

Nel fervore della campagna elettorale, l’arena politica spesso si trasforma in un campo di battaglia di parole, un luogo dove l’incattivimento e l’inquinamento del clima sono all’ordine del giorno. Ma ci chiediamo, a chi giova tutto questo? Certamente non alla salute della democrazia né al benessere della nostra comunità.

È un peccato che in questo momento importante, anziché concentrarci sulle differenze nei programmi e sulle visioni per il futuro della nostra città, ci si lasci trascinare in una spirale di scontri personali e di basso livello. La vera sfida dovrebbe essere quella di come elevare la nostra città a un ruolo di capoluogo, aprendo così le porte a una svolta reale e duratura.

Dovremmo parlare della nostra area metropolitana, un’opportunità di sviluppo che abbraccia da Crotone a Gallipoli, con i suoi 24 scali portuali che costellano l’arco jonico. Questa è una risorsa che non possiamo permetterci di trascurare, ma che richiede una leadership lungimirante e una cooperazione senza precedenti.

E che dire della creazione di posti di lavoro e dell’occupazione nel settore privato? È fondamentale garantire stipendi equi e dignitosi per tutti, al fine di costruire una comunità solida e giusta.  Ad oggi vi è troppo squilibrio: pochi ricchi e tanti poveri. I forti capitali sono concentrati in poche famiglie che, spesso, non aprono all’economia circolare. Questo è ciò su cui dovremmo concentrarci: non sulle diatribe personali o sulle solite accuse  pseudo-moraliste, ma sull’elaborazione di soluzioni concrete per i problemi reali che affrontiamo ogni giorno.

La politica, purtroppo, è spesso infettata da arrivismo, opportunismo e da comportamenti poco lodevoli. Ma dobbiamo resistere a questa deriva. Dobbiamo rifiutare la retorica divisiva e concentrarci sulle questioni che davvero contano per i cittadini. Distrarre le masse usando la tecnica di chi la spara più grossa è un processo autolesionista e produce danni alle famiglie e alle future generazioni.

La gran parte dell’elettorato, quella silenziosa che talvolta sembra ignorata dai clamori della politica, sa cosa vuole: vuole progresso, vuole opportunità, vuole una leadership che sia all’altezza delle sfide del presente e del futuro.

Quindi, evitiamo la caciara e l’agitazione sterile. Concentriamoci invece su una discussione costruttiva e responsabile, perché solo così potremo veramente portare la nostra città verso un futuro migliore per tutti.

Matteo Lauria – Direttore I&C

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