Editoriale. Corigliano Rossano, la povertà del dibattito politico: fa scalpore persino una domanda banale…

Recentemente mi è stato chiesto di coordinare i lavori di una convention di centrodestra nella città di Corigliano Rossano. Conduzione normale che se affidata a un giornalista avrà delle ragioni, a meno che la figura del moderatore non è confusa con la qualifica, non so se esiste, di dispensatore di microfoni. Quello che mi ha colpito e, in qualche modo, scandalizzato, è stata una domanda, a mio parere banale e scontata, posta al rappresentante del partito di Azione, che nel panorama politico è noto avere una posizione ibrida, riguardo alle elezioni amministrative del 2024 a Corigliano-Rossano. Questa semplice domanda (da quale parte Azione si collocherà in vista delle amministrative) ha scatenato una serie di polemiche, con alcuni che insinuavano che fosse “preparata” e altri che vedevano trappole ovunque. Il fatto che una domanda così elementare, che persino un bambino di tre anni potrebbe fare, abbia generato così tante reazioni negative, dimostra chiaramente quanto sia povero e degradato il nostro dibattito politico e in alcuni settori del giornalismo nostrano. Può starci, ma non più di tanto, la reazione stizzita del rappresentante di Azione ma quello dei finti sostenitori travestiti da commentatori è il tipico atteggiamento del servo sciocco. Ciò che rattrista è che invece di concentrarsi su questioni fondamentali e cruciali come l’emergenza del lavoro, si finisce per perdere tempo ed energie su questioni secondarie, creando polemiche inutili. Questa non è la strada che dovremmo seguire se vogliamo affrontare le vere questioni emergenziali del nostro tempo, come il rilancio dell’economia. Il dibattito politico dovrebbe essere uno strumento per la discussione costruttiva, un modo per approcciarsi alle sfide che il nostro paese deve affrontare. Al contrario, sembra sempre più un campo di battaglia in cui si cercano trappole e si alimentano conflitti per il puro spettacolo mediatico. Questo modo di fare politica non serve gli interessi dei cittadini né contribuisce a risolvere i problemi reali. È essenziale che i politici e i commentatori lavorino insieme per elevare il livello del dibattito politico, concentrandosi su questioni rilevanti e cercando soluzioni concrete. Come può fare scandalo una domanda del tipo: Azione da quale parte sarà? Se tutto questo suscita scalpore siamo davvero messi male.

Matteo Lauria – Direttore I&C

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