Perché ciò avvenga, però, serve una visione politica chiara e decisa. Non si può pensare che siano solo i singoli cittadini o gli imprenditori a dover spingere per la rinascita: è necessaria una guida forte, un piano di investimenti e una strategia che metta in rete le potenzialità del territorio. La terza città della Calabria, infatti, si trova di fronte a una sfida complessa: lo Stato sembra essersi dimenticato da tempo di Corigliano-Rossano. Catanzaro e Cosenza, con popolazioni simili o addirittura inferiori, vantano un numero di dipendenti pubblici che arriva rispettivamente a 27mila e 18mila unità. A Corigliano-Rossano, città di circa 75mila abitanti, si scende vertiginosamente a 4mila dipendenti. Un dato che rappresenta l’esempio tangibile di un’assenza strutturale dello Stato.
Infrastrutture inadeguate, servizi sanitari al collasso e un sistema giudiziario che fatica a rispondere alle necessità del territorio aggravano ulteriormente la situazione, rendendo ancora più evidente la necessità di un intervento esterno o, in assenza di questo, di una risposta coesa e determinata da parte della classe politica e della società civile locali. I talenti e le professionalità ci sono, così come gli imprenditori con competenze ed entusiasmo per investire nella città, ma serve una rete di supporto e una visione condivisa.
Un appello, quindi, alla classe politica e ai media locali: di fronte a queste grandi sfide, è fondamentale restare uniti, evitando divisioni che indebolirebbero un percorso già di per sé complicato. Corigliano-Rossano merita di camminare sulle proprie gambe, ma con il sostegno necessario per diventare una città in grado di trattenere i propri giovani, attrarre investitori e creare un’economia circolare che ridia speranza ai suoi cittadini.
Matteo Lauria – Direttore I&C
Una risposta
Speriamo solo che il progetto di riqualificazione abbia accanto esperti forestale e botanici al fine di preservare il verde !!!! Con 50gradu ad agosto voglio vedere chi sostera’ in una piazza senza ombra….