Siamo bravi a mandare i nostri rifiuti all’estero pagando i conferimenti per poi restituirci gli scarti sotto forma di energia dovendola ovviamente pagare. In sostanza paghiamo due volte: in prima istanza i conferimenti, in seconda battuta gli stessi rifiuti trasformati in energia. Ma si può essere così imbecilli? Tutti questi grandi politologi ed eroi del saper fare che dai palchi e dalle tv nazionali predicano il santuario della sapienza e della saggezza, hanno consegnato agli italiani questa ITALIA.
Sono per uno sviluppo eco-compatibile, oggi l’innovazione lo consente anche se bisogna ancora lavorare molto sulla ricerca, ma abbiamo l’obbligo di guardare in faccia la realtà. La domanda è: oggi l’Italia a fronte di una depressione economico-finanziaria, venendo meno la credibilità nei confronti di Stati terzi, è in grado di andare avanti da sola? La risposta è NO! E cosa vogliamo fare? Ecco allora che si pone il problema di ordine politico-culturale circa il dibattito in atto sulle relazioni internazionali e il rapporto con l’Europa. Finiamola con i ragionamenti di pancia, che purtroppo continuano a far presa. E l’appello non è solo alla politica ma anche ai media. Molti conduttori inseguono l’audience e seguono la scia dello scandalismo a tutti i costi per ragioni di numeri, tralasciando importanza e merito delle questioni. L’obiettivo per costoro non è tanto il bene comune ma essere più visti e ascoltati, così da accreditarsi con gli editori e vedersi confermati i contratti. E qual è il prezzo che si paga? La mancata consapevolezza di ciò che accade attorno a noi. Una irresponsabilità inaudita i cui effetti rischiano di travolgerci tutti, nessuno escluso. Il Covid, in questo, è stato utile ad aprirci la mente… almeno questo è l’auspicio…
Matteo Lauria – Direttore I&C