Editoriale. Iraceb affossato per mancanza di attributi…

Corigliano Rossano – Credo che non sia più il tempo di parlare del nostro defunto tribunale (il braccio di ferro Dima Santelli vide prevalere i bicipiti della Jole), men che meno vorrei parlare dello scippo dell’Asl (mentre Adamo tesseva, Pacenza dormiva?).

Oggi vorrei ricostruire la storia, no non rubo il mestiere a nessuno, dell’Istituto regionale antichità calabresi classiche e bizantine, istituito con legge regionale 9 novembre 1989 ed affossato per mancanza di attributi di nostri amministratori, da qualche giunta regionale del recente passato.

Credo che il compianto Luigi Tarsitano, fautore di questa iniziativa dal valore unico, non sarebbe molto contento di sapere quel che cercherò di ricostruire con atti e ricordi di prima mano.

Dei centomilioni di lire non rimase ben presto  traccia, come non si hanno notizie degli autorevoli consiglieri di amministrazione succedutisi nel tempo. Non voglio nominarli per non esonerare nessuno dalle sue responsabilità non citandolo.

Unico punto di riferimento il Prof. Filippo Burgarella, anch’egli purtroppo scomparso prematuramente, rimasto a battersi per il recupero del patrimonio librario- circa 4.000 volumi di raro pregio, oltre a scaffalature, tavoli ed arredi, ospitati al secondo piano di palazzo Martucci sede dell’Istituto.

Al tempo il commissario straordinario Dott. Aldo Lombardo, ritenne giusta la proposta di allocare al piano terra di palazzo S.Bernardino scaffali e volumi, per arricchire il palazzo delle culture e non destinarlo a tarantelle e balletti soltanto, ovvero a manifestazioni sfocianti in beveraggi alcolici di massa.

Con disposizione di servizio dello scrivente datata 4 aprile 2016, richiamato l’incontro fra il commissario Lombardo, il prof. Burgarella, il preside Mercogliano, l’avv. Macella e l’economo Tonino Uva, oltre a quello con Gaetano Pignanelli, capo di gabinetto di Mario Oliverio, il quale assicurò il suo interessamento , invitando il comune a partecipare ai bandi Cultura, si dava corso alle procedure di avvio del trasferimento.

Intanto venni chiamato in quel di Roma per una riparazione cardiaca inevitabile e qualcuno/a convinse Lombardo che no, la sala Europa non poteva contenere sui lati le preziose librerie ed i volumi sul bizantino, proprio no, avrebbero cozzato con esposizioni di croste moderne, ovvero di acquerelli della scuola primaria, piuttosto che fritti e scoratelli.

Subito Lombardo deliberò un atto di indirizzo, escludendo la sala Europa dagli ambienti utilizzabili.

Rientrato in servizio, cercai di capire i motivi della retromarcia parziale del commissario-per carità ci sono commissari e commissari- e Lombardo mi fece capire che per quieto vivere…Insomma frittelle e zumpa batterono l’Iraceb 1 a 0.

Tornai alla carica con il Commissario incaricato della fusione e in un incontro con Oliverio in regione sollevai il problema del fitto locali, giustamente vantato dagli eredi Martucci in forza di sentenza del tribunale, ottenendo come risposta una salsa politichese: il fitto va pagato, prendete i libri(come scassando la porta?)

Venendo ai giorni nostri…

Giuseppe Passavanti

(1 continua)

2 risposte

  1. Caro Giuseppe, ti ringrazio molto della esatta ricostruzione della triste vicenda dell’IRACEB. In effetti il compianto prof. Burgarella e noi due ci siamo battuti nell’inutile difesa del glorioso Istituto, del quale tutti si sono disinteressati con grave disdoro per essi medesimi, politici che avrebbero dovuto svolgere un altro mestiere anziché dedicarsi alla storia e alla cultura della nostra gloriosa Città. Spero che, dopo la tempesta, pandemica, qualcuno riesca ancora a ragionare della rinascita dell’IRACEB in termini onesti e intellettualmente liberi nel rispetto di quanti si sono adoperati per farlo nascere. E tu giustamente ricordi Luigi Tarsitano, col quale io intrattenni rapporti di amicizia e di collaborazione. Grazie ancora. Gennaro Mercogliano.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli correlati: