Ma lasciamo stare, l’Iraceb si avvia verso un declino irreversibile, pare che la storia l’abbiano già scritta alcuni alti prelati che si sono interessati alla pratica chiedendo alla nobile ex assessora Corigliano di cedere un patrimonio librario che è della città di Rossano(esistono comunicazioni in tal senso) oltre alla legge stessa visto che il comune non ha dimostrato alla data in cui la Corigliano era in carica, alcun interesse tranne quello di un dirigente ormai in pensione che ha chiesto notizie ad un suo amico ex consigliere regionale ma molto vicino all’ex presidente Oliverio. Le notizie hanno raccontato la solita storia: 4.000 volumi, librerie di pregio, scrivanie ecc. ecc, probabilmente passeranno di mano. Se non è già accaduto, accadrà pur avendo il sottoscritto avvisato gli odierni gestori della cosa pubblica della possibilità di questo passaggio di mano di dubbia legittimità. Niente, nulla, come se fosse più importante fare altro e lasciare che il piano terra di S.Bernardino, l’ex Pescheria, il Palazzo Rapani Amarelli rimangano chiusi o utilizzati come contenitori di frivolezze estive, balli e balletti e non come luoghi di studi e ricerche.
Il compianto prof. Burgarella aveva il suo progetto ben chiaro: far svolgere in questo pozzo sul Bizantino seminari e approfondimenti ad iniziare dall’Unical, pubblicizzando tale patrimonio in ogni angolo della cultura terrestre.
Non dovremmo rassegnarci anche se non leggo il minimo interesse del nostro consigliere regionale, il quale potrebbe far inserire in bilancio la somma a soddisfo del vantato degli eredi Martucci, sicuramente ben poca cosa a confronto delle transumanze di Oliverio o delle rassegne umbre e simil pagapantalone.
Chiederò, sperando che il comune abbia fatto già dei passi, all’assessore Gianluca Gallo di sposare la causa, convinto come sono che occorra fare rete se vogliamo crescere come sibaritide o restare affossati dal localismo e dall’indifferenza.
Giuseppe Passavanti
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Grazie Peppe