Cosa Fare?
La strada intrapresa non può essere quella di restare fermi. È necessario un approccio inclusivo per affrontare il problema dei senzatetto e degli indigenti. Metter su delle strutture di accoglienza e garantire che siano adeguate e sicure, offrendo non solo un rifugio temporaneo ma anche servizi di supporto psicologico e di reinserimento sociale. Interventi preventivi essenziali per identificare e aiutare le persone a rischio di diventare senzatetto. Collaborazioni tra enti pubblici, organizzazioni non governative e comunità locali possono creare una rete di sicurezza più efficace. Abbiamo un mondo associazionistico numeroso che sorge a scopi di volontariato, perché non avviare un tavolo di coordinamento e dare vita a un organismo che tratta questioni emergenziali. C’è chi lo fa, ma evidentemente non è sufficiente. Promuovere politiche abitative che prevedano alloggi a prezzi accessibili per le fasce più vulnerabili della popolazione. Incentivare progetti che offrono una casa come primo passo verso la riabilitazione sociale. Promuovere campagne di sensibilizzazione per combattere la cultura di isolamento nei confronti dei senzatetto e per educare la cittadinanza sull’importanza della solidarietà e dell’inclusione sociale. Offrire programmi di formazione e opportunità lavorative per aiutare le persone a reintegrarsi nella società e a costruirsi un futuro autonomo. La morte di quest’uomo ucraino è un ulteriore richiamo alla nostra coscienza collettiva. Non possiamo continuare a ignorare la sofferenza di chi vive ai margini della nostra società. La strada è lunga e complessa, ma non possiamo permetterci di restare fermi.
Matteo Lauria – Direttore I&C