Editoriale. La rivoluzione silenziosa: ripensare le liste elettorali per un vero rinnovamento

Matteo Lauria

La politica è al bivio. Da una parte, la stanchezza per un sistema spesso opaco e distante dai cittadini. Dall’altra, la fame di cambiamento, di nuove idee e di volti freschi che sappiano portare una ventata di aria nuova. Per uscire da questa impasse, il punto di partenza è chiaro: le liste elettorali. Troppo spesso, la loro formazione si riduce a un gioco di potere, a un compromesso tra correnti e interessi personali. Il risultato? Liste composte da nomi noti più per il loro curriculum vitae, per i loro pacchetti di voti, che per il loro impegno concreto per il territorio. E i cittadini? Condannati a scegliere tra il male minore o l’astensione forzata. Ma c’è un’altra via. Una via che passa da una selezione trasparente e meritocratica dei candidati. Una via che punta a valorizzare individui moralmente ed eticamente forti, animati da un vero senso di responsabilità verso la comunità. Individui che non solo propongano idee innovative, ma che posseggano anche le competenzenecessarie per tradurle in azioni concrete. Niente compromessi, niente favoritismi. Solo il merito e la competenza come criteri di scelta. Solo così potremo costruire una classe dirigente all’altezza delle sfide del nostro tempo, capace di rispondere ai bisogni reali dei cittadini e di restituire fiducia alla politica. Le amministrative, in particolare, offrono un terreno fertile per questo cambiamento. Si vota “la persona”, si dice. Ebbene, è tempo di dare un significato concreto a questa espressione. Non basta un volto noto o un nome altisonante. Dietro ogni candidato ci deve essere un progetto solido, una visione chiara per il futuro del territorio. La rivoluzione parte dalle liste elettorali. Da un impegno comune per costruire una nuova generazione di politici, animati da passione e dedizione. Solo così potremo finalmente voltare pagina e dare vita a un vero rinnovamento della nostra democrazia. Insieme, possiamo fare la differenza. Scegliamo di votare per idee concrete, per competenze e per un impegno autentico verso il bene comune. Insieme, possiamo costruire un futuro migliore per noi stessi e per le generazioni a venire. Lo dobbiamo alle future generazioni.

Matteo Lauria – Direttore I&C

Una risposta

  1. Le idee. Illustre sconosciute.
    Almeno un po’ di pragmatismo su cosa si vuole fare:
    Sul nome della nostra città;
    Sui municipi;
    Sull’affrancamento energetico anche attraverso un termovalorizzatore ecc.
    Sarebbe un inizio accettabile.
    Ai posteri l’ardua sentenza.

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