Editoriale. L’anticorruzione dia un’occhiata alla Sibari-Roseto

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Cantone dia un’occhiata alla guerra di n’drangheta che ancor prima di iniziare i lavori sembra già cominciata per la realizzazione del Rete Ten-T , del micro Lotto Roseto-Sibari di Cassano.      

Che i costi, ad iniziare di quello che per esperienza ritengo sovradimensionato per rotonda serva a calmierare la delinquenza?

Questo  lascia intendere la riflessione di Maurizio Silenzi Viselli.Del resto, dalla cronaca di qualche anno fa sulla Dama Nera, qualcosa abbiamo imparato su come vanno le cose nell’ANAS.    

A tal proposito, che fine ha fatto la “Rotonda di Insiti” da me denunciata come ridicola ed irrealizzabile? Non la trovo più su internet, è stata rimossa. Qualcuno comunichi il link se spostata in altre pagine oscure. Grazie.

Addio Sibari Arcaica?

Gli amanti di questo progetto Roseto-Sibari–Cosenza (per questi ultimi la 106 nasce da Sibari), possono dire tutto quello che vogliono sugli interessi dei proprietari terrieri (Ma perché? In Italia esiste chi è contro i proprietari?)  e non è da escludere che non ci sia del vero, ma non saranno mai credibili davanti al silenzio sulla domanda posta “Perché volete passare sulla Sibari arcaica?”. Ma ad oggi mi sembra che si stiano muovendo sul piano del diritto.

Ma poi perché trattavano? Se fosse vero quanto si dice, perché non si sono recati dai Carabinieri e denunciato per tentata concussione? Non stiamo parlando di piccoli Pinco Pallino.

Inoltre, anche se ci volessimo distrarre su quanto progettato più a monte, sui cosìdetti terreni dei padroni, come si può far finta di nulla su quanto accadrà a pochi passi oltre il Crati a riguardo della individuata Sibari arcaica.

Il rifiuto di procedere alle pur minime indagini getta vergogna sull’Anas, stretta alleata in Consorzio con i Impregilo ed Ansaldi.

Vergogna all’ennesima potenza cadrà per sempre sul nome di quel Sindaco che ama farsi vedere con gli stivali a coscia nel fango dell’alluvione (ma lui non andò nello sprofondo oltre il livello della noce del suo calcagno) invece di usare la testa e porre correttamente la questione.

Si tratta non di far riconoscere dall’Unesco qualcosa come bene dell’Umanità, lo sarebbe di diritto anzi è a fondamenta dell’umanità occidentale.

Eppure per la salvaguardia della Sibari sepolta basterebbe far arrivare il micro lotto sulla 534, semplicemente immettendo nel prolungamento della sua traiettoria un piccolo raggio di curvatura oltretutto non passerebbe a conclusione tra i fabbricati.

E non facciamo finta di non pensare e non voler sperare che al di qua del Crati, nel  comune di Corigliano Rossano che Geraci ostacolò con Partiti, mezzi Partiti e Personaggi a noi noti, non ci sia la Thurio di Ippodamo e Protagora, da ultimo Municipio romano.  

Anche qui il nulla, mai una campagna di scavi è stata posta in essere nonostante le emergenze  pervenute, delle varie epoche, e i resti di ceramica attica che da lustri affiorano a livello arale ad ogni passaggio di trattore.  

Forse perché alla Soprintendenza, appunto di Sibari, non interessano i nostri Fondi Archeo preferendo guadagnarsi da vivere scavando nell’area del Porto di Sibari.

Probabilmente non è da escludere per il nuovo Comune ed  il suo Quadrante Geografico  la necessità di doversi dotare di un Collettivo settore autonomo di studio ed intervento, dal Nicà al Crati. 

Cosimo Montera – Movimento 100 associazioni pro fusione Corigliano- Rossano

 

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