Editoriale. Monitoraggio necessario: Perché alcuni operatori turistici agiscono fuori dalle regole?

Spesso, durante il periodo estivo, assistiamo a sequestri e dissequestri di strutture ricettive come lidi e discoteche. Le reazioni dell’opinione pubblica sono variegate. Alcuni dicono: se si interviene nell’immediatezza affermano: “Lasciateli lavorare, poi se ne parla a settembre”;  mentre altri lanciano, se si interviene a stagione terminata, ipotesi di favoritismo, dicendo che prima permettono di lavorare e poi agiscono troppo tardi.  Insomma, comunque sia, le autorità sbagliano sempre! Non mi pare un comportamento corretto quello dell’opinione pubblica. E’ indubbio che quando l’autorità giudiziaria arriva a sequestrare una struttura, è perché c’è sempre qualche violazione. L’intervento avviene spesso a seguito di denunce da parte di privati che si sentono, legittimamente, lesi. Penso si renda necessaria una riflessione più approfondita: dovremmo cercare di capire e analizzare le ragioni per cui un imprenditore opera fuori dalle regole e trovare soluzioni normative. È troppa burocrazia? Tempi troppo lunghi per ottenere le autorizzazioni? L’impossibilità di realizzare un’opera perché le regole di pianificazione urbanistica sono troppo rigide? Per affrontare queste domande, bisognerebbe avviare un monitoraggio del sistema attuale per capire cosa non va e da qui prendere decisioni per snellire le procedure. Gli imprenditori che investono in un territorio che soffre di disoccupazione rappresentano una risorsa preziosa. Non possiamo permetterci di creare disaffezione tra chi vuole investire e migliorare il nostro territorio. Chi opera fuori dalle regole deve essere punito, non solo per motivi etico-morali, ma anche per rispetto verso chi le regole le rispetta. Abbiamo bisogno di un sistema trasparente e flessibile che snellisca le procedure ma che eviti anche situazioni sospette di favoritismo. Dobbiamo lavorare per creare un ambiente dove gli imprenditori possano operare senza essere ostacolati da un eccesso di burocrazia, ma sempre nel rispetto delle leggi. In questo modo, possiamo favorire lo sviluppo economico del nostro territorio, garantendo al contempo il rispetto delle norme e la tutela dei diritti di tutti. Solo così possiamo evitare che il rispetto delle regole diventi un optional e assicurare una crescita equilibrata e sostenibile per la nostra comunità.

Matteo Lauria – Direttore I&C

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