Corigliano Rossano – Si può comprendere che il momento possa essere difficile per tutti, ma dobbiamo renderci conto che l’andazzo intrapreso da tempo rischia di determinare danni irreversibili. E ora è anche possibile iniziare a parlare di irresponsabilità. Lo si sta dicendo in tutte le salse e, questa mattina, anche il presidente dell’Ordine dei Medici dott. Eugenio Corcione ha confermato la tesi secondo cui i Covid debbano essere istituiti solo negli ospedali provinciali che, potenziandoli, sono gli unici in grado di fronteggiare l’emergenza. Il personale sanitario negli spoke è sovraesposto a gravi rischi, non è un caso se i numeri di covid lungo l’arco jonico siano nettamente superiori ai centri capoluogo di provincia, in particolare Cosenza e Catanzaro. La tesi che anche il comitato della Magna Graecia perora ormai da tempo è quella di sgravare gli hub dai ricoveri ordinari e di concentrare i poli covid nei capoluoghi storici, per ragioni di efficienza, di strumentazione, di contabilità, di professionalità, di protezione e sicurezza del personale. Cosi da contenere i contagi. Con i poli covid centralizzati negli hub cosa si verificherebbe negli spoke? A fronte di un primo controllo al pre-triage, se si riscontrano sintomi sospetti si invia il paziente direttamente a Cosenza che tratterà il soggetto fino a completamento del ciclo. Invece ora cosa accade? In alcuni casi, il paziente sospetto viene sottoposto ad analisi e accertamenti nello spoke che ospita anche altri pazienti, con altre patologie, elevando i rischi di contagio. O peggio ancora, che qualche caso sospetto sia stato ricoverato per qualche giorno in reparti ordinari magari insieme ad altri pazienti e con il personale sanitario che a malapena ha in dotazione le mascherine chirurgiche. Questo è il contesto in cui stiamo operando. Si può? Credo proprio di no! Mi auguro che chi di competenza assuma decisioni consone all’emergenza, prima che la situazione precipiti.