Editoriale. Responsabilità sociale: contenuti pericolosi online, un rischio per i giovani

Matteo Lauria

La responsabilità sociale ci dovrebbe imporre a noi tutti a non diffondere messaggi mediatici che per comportamenti emulativi  istigano a condotte da scongiurare, e tutto questo  pur di raggiungere la notorietà. La diffusione di contenuti online e l’impatto che questi hanno sui comportamenti delle persone, soprattutto dei giovani, è un argomento di grande rilevanza. La situazione è stata evidenziata da numerosi eventi, come il tragico caso di Omar Palermo deceduto per soffocamento, la cui morte è stata collegata a un pericoloso “challenge” che si diffuse attraverso i social media. Questo solleva seri interrogativi sulla responsabilità e l’etica nella condivisione di contenuti online. I media e i social network sono diventati una parte integrale della vita quotidiana, influenzando significativamente la percezione del mondo, la cultura e i comportamenti. La diffusione di contenuti che promuovono atti pericolosi o dannosi può avere impatti devastanti, specialmente sui giovani che sono particolarmente suscettibili a influenze esterne. La responsabilità nell’utilizzo dei media non riguarda solo chi pubblica i contenuti, ma anche chi li condivide e interagisce con essi. In questo contesto, genitori, insegnanti e figure di riferimento hanno un ruolo fondamentale nell’educare i giovani sui rischi legati all’uso non consapevole dei media. Le piattaforme social stesse hanno la responsabilità di implementare politiche e strumenti che limitino la diffusione di contenuti dannosi e forniscono risorse per un utilizzo sicuro e responsabile delle piattaforme.

L’educazione nelle scuole è essenziale per sviluppare una consapevolezza critica nell’analizzare e valutare i contenuti online. Inoltre, influencer e figure di spicco nei social media devono fare la loro parte, promuovendo messaggi positivi e costruttivi anziché incoraggiare comportamenti pericolosi. La responsabilità di questi soggetti nell’influenzare un vasto pubblico è enorme e richiede un approccio etico e ponderato. In un mondo sempre più connesso digitalmente, la responsabilità sociale nell’uso dei media diventa una priorità. È essenziale un impegno collettivo da parte di genitori, educatori, aziende tecnologiche e la società nel suo insieme per garantire un benessere e una sicurezza online per tutti, in particolare per le generazioni future. La promozione di una cultura della responsabilità sociale nei media richiede un cambiamento di mentalità e un approccio proattivo. È vitale educare sui pericoli e sugli impatti dei media, promuovere un uso etico e consapevole delle piattaforme digitali e incoraggiare la condivisione di contenuti che siano costruttivi e positivi. La responsabilità sociale nell’uso dei media è un argomento di grande importanza che richiede un’attenzione diffusa. È necessario un approccio olistico che coinvolga molteplici attori della società per promuovere un ambiente online sicuro e sano per tutti, soprattutto per le generazioni più giovani.

Matteo Lauria – Direttore I&C

Una risposta

  1. Sono daccordissimo ,ma prima di educare i ragazzi a un uso corretto delle nuove tecnologie, bisogna educare i genitori , la prima agenzia educativa . Mi spiace dirlo,ma sono loro di cattivo esempio,loro che non hanno tempo più per i figli oltretutto , non sono in grado di dare una risposta alle loro problematiche e la conseguenza è delegare chi dà risposte immediate ,ma non sempre valide per tutti .

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