Editoriale. Rompere le catene dell’inezia: un appello all’elevazione del dibattito

In un mondo in cui l’insipida schermaglia delle banalità sembra avere la meglio sulle autentiche sfide, è giunto il momento di alzare la voce e richiamare l’attenzione su ciò che veramente conta. L’era dell’indolenza intellettuale e dell’egocentrismo deve finire: è urgente un risveglio verso una discussione pubblica costruttiva e profonda.

Le fondamenta della nostra società stanno tremando sotto l’assalto implacabile di trivialità che pervadono ogni angolo della vita. In mezzo a questo vortice di futilità, la nostra attenzione si divaga verso amenità quali la collocazione ideale per un concerto estivo, i flussi, il ritorno ai localismi tra Corigliano e Rossano, il bitume, etc etc. È giunto il momento di smettere di giocare a questi giochi, di sollevare lo sguardo e di affrontare le reali sfide che plasmano il nostro futuro. L’attuale mentalità provinciale, che abbraccia l’insignificante e sacrifica le ambizioni vitali, ci sta trascinando verso il baratro dell’irrilevanza. Come possiamo sognare di progredire se siamo intrappolati in discussioni su misure superficiali? L’innovazione, la prosperità e lo sviluppo sostenibile richiedono un riorientamento drastico delle nostre priorità. L’opulenta città di Corigliano Rossano si erge come un faro potenziale, un centro di opportunità che attende di essere esplorato. Tuttavia, mentre il mondo si fa strada verso il futuro con audacia e determinazione, noi ci crogioliamo nelle controversie delle strade piene di buche e dell’impiego di bagnini. Questo non è il destino che ci meritiamo. Non possiamo permetterci di perdere la via mentre ci impegniamo in liti piccole e prive di significato.

È tempo di alzare lo sguardo, di abbandonare il nostro egoismo limitato e di abbracciare una visione più ampia. Il mondo non aspetta, e non possiamo permettere che le decisioni cruciali vengano messe in pausa per discutere se una performance teatrale ha ricevuto l’applauso sufficiente. I problemi che ci affliggono richiedono una mente aperta e un dibattito che sfidi le convenzioni. Da tempo è stato introdotto il tema della costituzione di un’area metropolitana che trasformi il Golfo di Taranto in Baia della Magna Graecia, e dell’elevazione a capoluogo della città di Corigliano-Rossano insieme a Crotone. Un progetto che apre a nuove prospettive, produce occupazione, aumenta il potere contrattuale dell’intera area jonica. Ma tutto questo non è nell’agenda dell’attuale classe dirigente, a parte sporadiche affermazioni. Né il tessuto sociale sembra interessarsi, poiché strettamente connesso al ruolo guida della classe dirigente.

La strada da percorrere è chiara: dobbiamo abbandonare le nostre abitudini mentali da “piccoli temi” e abbracciare la grandezza delle sfide che ci attendono. È il momento di guardare oltre il banale, di costruire una cultura di dialogo costruttivo e di agire verso una crescita autentica. Solo allora potremo affrontare il futuro con la forza e la sicurezza di chi ha abbracciato le vere priorità e le ha sollevate verso l’alto.

Matteo Lauria – Direttore I&C

 

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