Nel risveglio della fase post-pandemica, un’ombra di inquietudine si staglia sul panorama delle patologie neoplastiche e oltre, suscitando domande e preoccupazioni. Mentre la pandemia da COVID-19 ha monopolizzato le discussioni mediche e sociali, sembra che si sia abbattuto un silenzio inquietante riguardo all’aumento di altre patologie, tra cui quelle neoplastiche, che si sono inesorabilmente moltiplicate. Eppure, il silenzio stesso è ormai fuori luogo, richiedendo risposte solide e basate sulla scienza.
La mancanza di chiarezza circa il presunto aumento di patologie neoplastiche ha innescato dibattiti su un possibile nesso di causalità con la somministrazione dei vaccini anti-COVID-19. Mentre alcuni dubbi sembrano emergere in questo contesto, è fondamentale che gli organismi preposti alla ricerca e alla salute pubblica affrontino la situazione con obiettività e rigore scientifico, svincolati da interessi particolari.
La mancanza di un approccio chiaro da parte del legislatore a questo riguardo è un punto di riflessione che non può essere ignorato. La scienza e la medicina devono rimanere al di sopra delle divisioni politiche e degli interessi, eppure sembra che l’attenzione su questa tematica sia stata finora limitata. L’assenza di un impegno attivo nel sondare queste questioni può alimentare speculazioni e paura nell’opinione pubblica.
È doveroso chiedersi: perché il dibattito attorno a queste patologie e al loro presunto legame con i vaccini è così contenuto? L’opportunità di indagini scientifiche condotte in maniera imparziale e accurata dovrebbe essere accolta a braccia aperte, in modo da garantire una comprensione approfondita della situazione e ristabilire la fiducia dell’opinione pubblica.
Il ruolo del legislatore in tutto ciò non può essere sottovalutato. Il Parlamento ha il compito di riflettere gli interessi e le preoccupazioni dei cittadini, ponendo domande legittime al governo e alle istituzioni competenti. La richiesta di un’indagine scientifica sulle patologie emergenti è una richiesta legittima e deve essere affrontata in maniera seria e costruttiva.
Non è giusto ignorare l’impatto finanziario di queste patologie, specialmente in un momento in cui i sistemi sanitari sono già sotto pressione. La gestione di pazienti oncologici e altre patologie croniche richiede risorse considerevoli, e ignorare questa realtà sarebbe un errore. È tempo di sollevare il problema e di cercare soluzioni concrete, anche in un’epoca in cui le risorse sono limitate.
Il silenzio che circonda l’aumento delle patologie neoplastiche e altre problematiche post-pandemiche non può essere ignorato o minimizzato. È necessario un approccio basato sulla scienza, libero da influenze esterne, per gettare luce su questa situazione. Il legislatore ha un ruolo importante da svolgere nel promuovere indagini e dibattiti aperti, in modo da affrontare le preoccupazioni della popolazione e garantire un futuro di salute e benessere. Che si interroghi il Ministro della Salute e si chieda l’avvio di una indagine approfondita su quanto sta accadendo.
Matteo Lauria – Diretto I&C