Emergenza corruzione a Corigliano Rossano: L’appello del Movimento Futura alla Procura | VIDEO

Nel contesto politico di Corigliano Rossano, si è acceso un campanello d’allarme che risuona nella comunità con preoccupante chiarezza. Il portavoce del Movimento Corigliano Rossano Futura, Tonino Caracciolo, ha sollevato una questione complessa che richiede l’intervento urgente delle autorità competenti. La corruzione e la diffamazione hanno infettato il terreno politico, minacciando le fondamenta stesse della democrazia locale. Caracciolo ha espresso la sua preoccupazione per la crescente pratica del voto di scambio, che va dalle minacce alle promesse di favori, compromettendo irrimediabilmente il processo politico. Caracciolo auspica un intervento deciso da parte della magistratura per contrastare questo fenomeno dilagante. Inoltre, Tonino Caracciolo si è trovato a essere vittima delle sporche campagne del fango, perpetrate da esponenti politici locali da anni. Ha dovuto persino ricorrere alle vie legali per difendersi da accuse infondate e calunnie. Questo non solo lo colpisce personalmente, ma rappresenta anche un attacco alla sfera democratica nel suo complesso. Egli sottolinea che il confronto politico dovrebbe basarsi su progetti, programmi e idee per il futuro, e non degenerare in pratiche meschine e diffamatorie.

È evidente che il clima politico nella comunità è avvelenato da minacce e intimidazioni. «Il sindaco e persino la presidente del consiglio hanno ricevuto lettere anonime minatorie». Tuttavia, Caracciolo sostiene che queste minacce non faranno altro che rafforzare la loro determinazione nel servire la comunità.  Tonino Caracciolo invita tutti i partiti politici a impegnarsi per una campagna elettorale civile e democratica. È convinto che un confronto pacifico e costruttivo sia la via da seguire. L’uso dei social media, se non controllato, può alimentare ulteriori degenerazioni e divisioni nella società. È responsabilità di ogni partito mantenere sotto controllo i propri seguaci e promuovere un clima di rispetto reciproco. «La classe dirigente ha il dovere di dare l’esempio e promuovere una democrazia autentica attraverso il dialogo e il rispetto delle regole. Solo così si potrà garantire una crescita sana e prospera della nostra comunità».

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