A Corigliano Rossano, una delle infrastrutture sottodimensionate che sta creando maggiori problemi è l’impianto di depurazione di Lido Sant’Angelo. Originariamente concepito per servire una popolazione di 20mila abitanti, il sistema si trova oggi costretto a far fronte a cicli di lavorazione che superano il doppio della sua capacità progettuale. Questa situazione di sovraccarico non tiene minimamente conto degli sbalzi di popolazione dovuti al turismo estivo, che contribuisce a rendere la situazione ancora più critica.
Le ricadute di tale inadeguatezza sono rilevanti e influenzano pesantemente il settore dell’edilizia. La domanda sorge spontanea: a quali impianti saranno collegati i nuovi progetti abitativi? Le nuove costruzioni, che dovrebbero rappresentare un volano per lo sviluppo economico dell’area, rischiano invece di essere fortemente ostacolate dalla mancanza di adeguati impianti di depurazione. Cittadini e investitori possono essere scoraggiati dall’acquistare o costruire nuove abitazioni in una zona con una gestione così precaria dei reflui fognari e delle acque di scarico.
Tuttavia, l’amministrazione comunale in carica da diverso tempo sta cercando di affrontare questa emergenza e lavora nella direzione di potenziare i singoli impianti presenti in tutta l’estesa area di Corigliano Rossano. Attraverso l’utilizzo dei fondi destinati all’ex impianto consortile che avrebbe dovuto sorgere in contrada Insiti, si sta cercando di trovare soluzioni concrete e sostenibili.
Nonostante gli sforzi dell’amministrazione, il problema rimane serio e richiede una risposta urgente e coordinata. Le conseguenze di questa situazione problematica rischiano di ripercuotersi pesantemente sullo sviluppo del settore edilizio, creando ritardi nei progetti e possibili disagi per i cittadini.