Dopo la prima guerra mondiale, Agostino e Antonia, per sfuggire alla fame e ai pericoli di un nuovo conflitto, decisero di ripartire insieme per l’Argentina con tutta la famiglia. Così a fine agosto 1922, da Genova, sulla nave Pincio, lasciarono l’Italia per sempre e il 21 settembre approdarono a Buenos Aires.
La voglia di riuscire, la tenacia e la perseveranza di Agostino presto diedero i frutti e il Rossanese prosperò nelle costruzioni con una sua florida impresa edile.
Il figlio Alfredo, invece, a 17 anni, appena due anni dopo il suo arrivo in Argentina, inaugurò un proprio negozio di scarpe, con 22 impiegati. Dopo qualche anno Alfredo si sposò con una ragazza calabrese, Maria Rosa Mandaradoni – originaria di Zambrone, Vibo Valentia – conosciuta in Argentina, dalla quale ebbe due figli, Osvaldo e Oscar. Comunque il negozio di scarpe fu solo l’inizio dell’attività di Alfredo e così, considerato che gli affari andavano bene, aprì una fabbrica di scarpe, “Calzature Carozza”, che tra gli anni ’30 e ’50 divenne una delle principali fabbriche di scarpe di Buenos Aires.
Martino A. Rizzo