La risposta del Ministro Bonafede alla interrogazione parlamentare formulata dall’on.le Scutellà in merito alla questione irrisolta della soppressione del Tribunale di Rossano è la definitiva conferma del fallimento della politica nel territorio dell’alto jonio cosentino, storicamente abbandonato da tutti e da sempre trascurato dalla politica che conta.
Questa volta è un Ministro in persona a dare conferma di quella che ormai è più di una sensazione, rispondendo con argomentazioni risapute ad una interrogazione alquanto scontata, tipico teatrino della “politica italiana”, purtroppo, visto e rivisto.
Spiace dover sottolineare l’ovvietà di tali argomentazioni, che si conoscono ormai da tempo e spiace sottolineare come si è persa una grande opportunità che era quella di far comprendere al Ministro e a chi di dovere che la chiusura del nostro presidio di giustizia ha risposto a logiche molto differenti, ampiamente argomentate e duramente denunciate dal nostro gruppo Gav a tutte le alte cariche dello Stato e di cui l’On. le Scutellà è perfettamente a conoscenza.
Logiche perverse che continuiamo a denunciare apertamente e che non si è avuto il coraggio di perorare.
Abbiamo fortemente creduto in quel punto 12 inserito nel contratto di governo giallo-verde, riguardante la riapertura dei tribunali soppressi, significava aver riconosciuto il fallimento della riforma sulla geografia giudiziaria che non ha risposto a criteri di efficienza ed economicità della giustizia.
Ed invece ci ritroviamo a disquisire, a distanza di anni dalla soppressione, su ovvietà che già conoscevamo da tempo e che denotano probabilmente, stante il notevole ritardo della risposta del Ministro, una scarsa considerazione non solo di chi ha formulato l’interrogazione ma anche della sofferenza di un territorio vasto che ancora chiede giustizia per il furto di Stato che è stato perpetrato.
Per altro non sorprende neanche il silenzio e l’indifferenza mostrata dall’on. Scutellà che all’indomani della risposta data da Bonafede alla sua stessa interrogazione non ha avvertito l’esigenza “morale” si informare i suoi concittadini ancor prima che i suoi elettori.
Si sa i parlamentari non hanno “vincolo di mandato” e lei, assieme al nutrito gruppo dei cinque stelle di questo territorio, non fa eccezione, sebbene le poche volte che ha degnato la sua terra di una qualche attenzione si è presentata come paladina di questa causa, dando vita ad un gruppo interparlamentare a questo punto inutile e soprattutto mero escamotage da dare in pasto ai noi poveri illusi viste le reali intenzioni del ministro e del governo.
Insomma niente di nuovo sotto questo cielo e niente di buono per chi ha creduto in un movimento del cambiamento …salutiamo l’ingresso dei “cinquestelle” nel teatrino della politica italiana. Quando dovevano raccattare voti non hanno lesinato a sbandierare la promessa elettorale della riapertura del Tribunale di Rossano, quando si sono finalmente seduti sulle comode poltrone romane hanno abbandonato il nostro territorio al pari dei loro predecessori.
Ma noi del GAV non molliamo, neppure davanti a questa tristissima realtà.
comunicato stampa