NO al Referendum Costituzionale, urbanistica, fusione dei comuni di Corigliano e Rossano, Agricoltura, turismo eno-evogastronomico, Terzo Settore e Walfare: sono stati questi gli argomenti trattati nel corso della Festa Tricolore Regionale di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale organizzata dal coordinatore calabrese del partito, Ernesto Rapani, a Rossano gli scorsi 2, 3 e 4 settembre.
Per la prima volta in Calabria, Fdi-An è riuscita ad programmare un evento di queste proporzioni, grazie ad un criterio di lavoro, “Rossano che fa Politica” che Rapani sta iniziando a mutuare su tutto il territorio regionale dopo l’ottimo lavoro svolto negli ultimi 4 anni, dall’adesione a Fdi-An ad oggi. «E’ stata una tre giorni intensa, partecipata e qualificata – ha commentato Ernesto Rapani a conclusione della manifestazione – grazie alla presenza di illustri e competenti ospiti che hanno arricchito dibattiti e confronti delle loro esperienze. Non potevamo aprire i lavori affrontando le grandi questioni che riguardano l’unità del territorio della Piana di Sibari con la fusione dei comuni di Corigliano e Rossano in testa per poi attrarre l’Area Vasta. Coi sindaci e amministratori di Rossano, Corigliano, Cassano, Crosia e Calopezzati abbiamo parlato di Piano Strutturale Associato e di futuro. A seguire il dibattito sulla legalità e la trasparenza nelle P. A. è stato altamente qualificato grazie alla presenza del giudice emerito Romano De Grazia che ci ha illustrato la Legge Lazzati, del deputato di Fdi-An Edmondo Cirielli, del giornalista Paolo Pollichieni e del segretario nazionale del Nuovo Cdu, Mario Tassone. L’Agricoltura ed il No al Referendum sono stati gli argomenti portanti del giorno successivo. Il capogruppo alla Camera dei Deputati, Fabio Rampelli, il giudice De Grazia, i consiglieri regionali Fausto Orsomarso e Domenico Bevacqua, hanno arricchito il dibattito sviluppatosi attorno alla proposta del “NO” al Referendum Costituzionale, mentre al mattino si è discusso di tutela dei prodotti tipici locali con Massimo Magliocchi, presidente di Igp Calabria, Fulvia Caligiuri, presidente provinciale di Cosenza di Confagricolura, Mauro D’Acri, consigliere regionale del Pd, Nino Spirlì, coordinatore regionale del Dipartimento Cultura e Identità di Fdi-An, di Carlo Fidenza già europarlamentare del partito». Intenso anche l’ultimo della tre giorni organizzata da Rapani. «Non potevamo non affrontare un tema quale il Turismo eno-evo gastronomico in una terra vocata proprio al turismo di qualità qual è la Sibaritide, grazie al prezioso contributo di Fortunato Amarelli, amministratore delegato della fabbrica omonima, Albino Gagliardi, coordinatore nazionale dell’Associazione La Città dell’Olio, di Osvaldo De Falco, amministratore di Biofarm e Francesco Cufari, presidente dell’Ordine degli Agronomi di Cosenza. La chiusura della manifestazione è stata dedicata al walfare ed al terzo settore con un altro illustre relatore, il senatore Antonino Monteleone, colui che ha presentato la legge sull’utilizzo dei defibrillatori in ambienti extra ospedalieri. Di terza età, inoltre, di giovani e di politiche sociali ne hanno parlato anche Mirko Sapia, amministratore di una struttura d’accoglienza per anziani, Gianfranco Costa, coordinatore del forum comunale dei giovani di Corigliano ed il presidente dell’Auser di Rossano, Natale Cavallo».
La Festa Tricolore è stata apprezzata anche per le cornici dedicate alla musica e gli intrattenimenti serali e per le degustazioni di prodotti tipici, dai vini all’olio e alle produzioni di eccellenza del territorio.
«Un grazie particolare – ha concluso Rapani – mi sia consentito esprimerlo agli eminenti ospiti, ai partecipanti accorsi da tutta la regione, a tutti i collaboratori che insieme a me hanno lavorato duramente per organizzare l’evento ed al sindaco di Rossano per la cordiale e pronta disponibilità. Appuntamento, dunque, all’anno prossimo per un evento, la Festa Tricolore Regionale, che sarà itinerante. Grazie a Cinzia Pellegrino, coordinatore nazionale del Dipartimento Tutela Vittime di Fdi per le splendide parole che ci ha voluto inviare in occasione della Festa Tricolore».
Nella missiva, Cinzia Pellegrino ha sottolineato di aver apprezzato l’entusiasmo di Ernesto Rapani durante la sua attività di Referente per la provincia di Cosenza del Dipartimento Tutela Vittime. «Conosco molto bene – ha scritto Pellegrino – la sua capacità di essere aggregatore dinamico e coinvolgente, e soprattutto la passione per la buona amministrazione e la sua amata terra, doti che hanno fatto in modo che questa festa regionale rimanesse come tassello indelebile nel cuore della Calabria. Credo che finora siano stati toccati tutti i punti essenziali con i quali questa terra deve fare i conti e sui quali bisogna puntare per farla crescere grande e splendente. Credo anche che partire dalle proprie risorse e pensare un cambiamento congruo ad un futuro che ci vede in un clima economico generale difficile, in cui aumenta la disoccupazione, soprattutto giovanile, sia il messaggio più auspicabile che la politica possa dare.
Agricoltura, turismo, cultura, storia, ma soprattutto i cittadini. Sono le persone la nostra più grande risorsa. Alle persone la politica e le amministrazioni sia locali che nazionali devono dare la loro attenzione più grande. E’ per questo che da sempre, sia come movimento politico che come Dipartimento Tutela Vittime, ci battiamo per un’implementazione dei servizi sociosanitari a misura d’uomo, costruiti secondo le reali esigenze di tutela ed assistenza della persona, con adeguato sostegno economico e adeguati percorsi di reintegrazione sociali che conducano ad indipendenza ed autonomia delle fasce più deboli.
Nello specifico, come Dipartimento abbiamo sempre dato attenzione a tutti quei casi in cui il cittadino è vittima di abusi e violenza, o subisce un danno da parte di altre persone e dallo Stato stesso che lo conduce ai limiti della sussistenza economica e psicologica.
Dalle vittime di abusi sessuali, a quelle di incidenti stradali – sempre occorsi per imprudenza o non rispetto delle regole – fino alle vittime dell’amianto con il quale sono stati costruite scuole e fabbriche, agli operai che si ammalano di tumore a causa delle scorie prodotte dagli altoforni dell’ILVA, il nostro impegno è stato sempre mirato a riconoscere la non casualità dell’evento e a riportare alla giusta responsabilità chi commette questi crimini.
Dal marito che abusa della compagna fisicamente e sessualmente, all’azienda che non tratta i rifiuti tossici per una mera questione di riduzione dei costi d’esercizio, allo Stato che vessa economicamente le imprese in crisi, passa il sottile filo rosso della consapevolezza da parte del reo di agire consapevolmente contro norme etiche o legislative, non curandosene e anzi ritenendo un proprio diritto insindacabile questo modus agendi. A tutto questo il Legislatore deve rispondere con pene certe e non trattabili, quando invece si assiste, da un lato alla depenalizzazione di reati contro la persona considerandoli ‘minori’, si concedono sanatorie alle aziende che producono danni ambientali al fine di tutelare solo la produttività e non già l’incolumità e la salute pubblica, e infine si rende istituzionale una ‘estorsione’ di Stato invece di operare una adeguata defiscalizzazione e la messa in atto di incentivi pubblici alle imprese che ne consentano l’ottimizzazione delle risorse e la crescita.
Sono questi gli obiettivi che la politica – scrive ancora Cinzia Pellegrino – una sana classe politica che voglia dare serie risposte al proprio territorio, deve perseguire: creare cambiamento, produrre crescita e sviluppo, assumersi responsabilità, costruendo percorsi di legalità e rispetto delle regole, produrre servizi adeguati che rimuovano nel lungo termine i principali ostacoli al processo di autodeterminazione ed emancipazione dei cittadini più deboli. Non operando in questa maniera si rischia di consegnare la nostra Italia e il nostro futuro alla desertificazione emotiva, economica e sociale.
E dunque a non costruire un futuro. Ben vengano pertanto questi momenti di confronto e di proposta. Ben vengano nelle nostre amate Terre del Sud, custodi di storia – è stata la chiosa del Coordinatore azionale Dipartimento Tutela Vittime di Fratelli d’Italia AN – tradizione, cultura e arte millenarie, eppur sempre bistrattate. Con l’augurio che la loro rinascita avvenga anche tramite il nostro impegno e la nostra passione».