Si è conclusa con bilancio positivo la prima edizione del Piccolo Festival delle Spartenze: una manifestazione culturale sul tema della migrazione, ideata e diretta da Giuseppe Sommario e organizzata dall’Associazione AsSud a Paludi, paese in via di abbandono in provincia di Cosenza.Due giornate (28 e 29 dicembre) dense di ospiti con attività ed eventi per bambini, adulti, studenti, emigranti e immigrati: mostre, presentazioni di libri, tavole rotonde, proiezioni, laboratori, un concorso per le scuole, concerti e attività gastronomiche, che hanno saputo valorizzare le risorse (naturali, umane e culturali) del paese, e volgere coraggiosamente lo sguardo oltre il ristretto confine territoriale. La chiesa di S. Clemente ha fatto da cornice alla splendida mostra “I Fantasmi di Badolato” del pittore Roberto Giglio, quella di S. Giuseppe ha ospitato opere di artisti paludesi. La prima giornata del festival è stata rallegrata dalla musica di zampogna, chitarra battente e organetto che si sono affacciate anche in alcune case per la tradizionale “strina”; al concertista Corrado Fonsi, chitarrista paludese e alla voce di Adele Zangaro, è stata affidata la chiusura del festival. L’interpretazione di brani “migranti” è stata affidata alla compagnia locale di teatro amatoriale “I Sciollati” e ad un gruppo di studenti del Liceo Classico “S.Nilo” di Rossano. Tutte le scuole del territorio sono state coinvolte tramite la partecipazione ad un premio letterario (“Migrazioni Letterarie”) e alla realizzazione di brevi video sul tema (“Visioni migranti”). La prima edizione del Festival è coincisa anche con l’attribuzione della prima edizione del Premio Spartenze attribuito a Giovanna Giordano, Presidente del Comites di Montreal e ai gemelli Francesco e Gerardo Citrea che l’emigrazione ha diviso dal 1959 e fatto re-incontrare simbolicamente a Paludi.Non solo cultura. A Paludi momenti di riflessione sull’emigrante come risorsa del Sistema Paese. Alle proposte culturali si sono alternati momenti di riflessione con la partecipazione di illustri ospiti, tra i quali l’on. Fabio Porta (Presidente del Comitato Permanente Italiani nel mondo) che si è soffermato sugli “emigranti come risorsa per il Sistema Paese” e sull’importanza che ha il tema dell’emigrazione per la cultura italica, che è alla base della proposta di legge che prevede l’inserimento della storia dell’emigrazione tra le materie di studio a scuola. L’avvocato Daniela Cosoli (ASGI) ha esposto il quadro normativo entro il quale si inseriscono i nuovi arrivi. Il professor Rocco Carbone (Università Nazionale di General Sarmiento e Conicet-Argentina) ha parlato dell’importanza di costruire un ponte fra gli emigranti e la terra d’origine. L’ex sindaco di Amendolara, l’architetto Maria Rita Acciardi, ha raccontato del progetto di scambio che nel 1995, quando era sindaco di Amendolara, portò in paese 200 amendolaresi d’Argentina. Infine, Mons. Francesco Milito (vescovo di Oppido Mamertina-Palmi) ha ribadito l’importanza delle radici in generale e del senso religioso come elemento fondamentale per arginare il senso di spaesamento che gli emigranti avvertono, dovendo vivere lontano dalla terra in cui sono nati. Il direttore Giuseppe Sommario “Il Festival delle Spartenze sarà itinerante per creare una rete di rapporti Italia-estero a sostegno del Sistema Paese”.“La realizzazione della prima edizione del Festival – ha dichiarato Giuseppe Sommario, direttore artistico del Festival – non ha avuto alcun finanziamento pubblico ma è stata realizzata grazie all’impegno dell’Associazione AsSud che è riuscita a raccogliere alcune sponsorizzazioni private, e grazie al lavoro gratuito e competente degli organizzatori, che sono riusciti a mantenere quasi intatto il programma di eventi, nonostante le avverse condizioni climatiche”. Il successo del Festival si deve soprattutto alla dedizione del direttore e alla ricca rete di relazioni di Sommario che ha dedicato gli ultimi quattro anni un attento lavoro di ricerca sulle comunità calabrese d’Argentina e del Canada. Partendo dal cocoliche (lingua dei primi emigranti e maschera del teatro argentino, nata dal contatto culturale e linguistico fra i tanti dialetti italiani e lo spagnolo d’Argentina), il lavoro di Ricerca estende l’indagine alle comunità calabresi, ai loro usi linguistici, alle tradizioni mantenute e/o perse. “Il Festival sarà itinerante – ha aggiunto Sommario – e durante il 2017 approderà in Germania e Svizzera. Vogliamo creare una rete che unisca Italia e estero, risanando le ferite e ricostruendo la memoria di ciò che si è perso, attraverso viaggi, generazioni e luoghi. Soprattutto favorendo le relazioni tra le persone: i rapporti umani tra gli italiani che sono rimasti e gli emigranti possono costituire, indipendentemente dalla geolocalizzazione, la vera ricchezza per il nostro Paese. Non a caso, anche il Premio Spartenze, che prende il nome del Festival, viene attribuito a chi sa unire passato e presente, cultura, tradizioni e territori, soprattutto persone”. (Comunicato)