Fiume Lao: un’allerta gialla che nasconde un rischio mortale durante condizioni climatiche avverse | VIDEO

Carlo Tansi, geologo ed ex responsabile della Protezione Civile in Calabria, lancia l’allarme: «Con l’allerta gialla si rischia la vita». La Procura del tribunale di Castrovillari sta attualmente indagando sulla morte di Denise Galatà, una giovane di 19 anni scomparsa durante un’escursione in rafting nel Fiume Lao. Durante le indagini, la Procura ha incaricato consulenti di condurre esami tecnici fondamentali, con particolare attenzione ai fattori di rischio correlati alle condizioni climatiche, tra cui l’allerta gialla. Secondo Tansi, che ha sostenuto l’importanza delle Direttive di allerta meteo durante il suo incarico, il documento evidenzia chiaramente la possibilità di pericolo per la sicurezza delle persone e di potenziali perdite di vite umane durante un’allerta gialla. Secondo il geologo, le diverse tipologie di allerta (gialla, arancione e rossa) differiscono principalmente per le dimensioni dei fenomeni meteorologici. Le allerte gialle riguardano solitamente eventi localizzati, come le cosiddette “bombe d’acqua” che si verificano in punti specifici, mentre le allerte arancioni coinvolgono fenomeni più estesi e le allerte rosse riguardano perturbazioni ancora più ampie che possono interessare una vasta area geografica.

Tuttavia, è fondamentale capire le implicazioni di tali allerte in termini di responsabilità. Tansi non si spinge oltre, poiché è compito della Procura determinare eventuali responsabilità nell’ambito delle indagini in corso. Ma la sua testimonianza solleva interrogativi cruciali. Secondo quanto riportato, l’allerta gialla non comporta solo un innalzamento localizzato dei corsi d’acqua, ma anche fenomeni di rigurgito e turbolenze. Alcune testimonianze suggeriscono che il livello del fiume non fosse preoccupante al momento dell’incidente. Tuttavia, è importante tenere presente che se viene dichiarata un’allerta gialla con la possibilità di perdite di vite umane, la situazione potrebbe essere eccezionale e richiedere una valutazione accurata da parte della Procura. I magistrati del Pollino stanno conducendo un’indagine approfondita su questi aspetti, al fine di determinare se ci sono state negligenze o responsabilità legate alle circostanze della morte di Denise Galatà durante l’escursione in rafting.

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