Cresce l’attesa per le festività di Capodanno nelle principali città calabresi, ma i dati sui flussi turistici mostrano una realtà a doppia velocità. A Cosenza si registra un sold-out negli alberghi e nei B&B, trainato da un’organizzazione attenta e dall’attrattiva di nomi noti come Achille Lauro, capace di richiamare migliaia di persone. La città ha saputo coniugare tradizione e intrattenimento, coinvolgendo non solo il pubblico locale ma anche quello proveniente da altre regioni.
Un altro elemento di differenziazione è legato al target demografico. Mentre a Cosenza l’organizzazione riesce a intercettare anche un pubblico adulto, abituato a pernottare, Corigliano Rossano fatica a trovare un equilibrio tra i generi musicali proposti e le esigenze del settore ricettivo. Non è un caso che molti ultracinquantenni di Corigliano Rossano abbiano già scelto di spostarsi verso Reggio Calabria per assistere agli eventi in programma e pernottare nella città dello Stretto.
Le scelte last-minute stanno diventando una costante per i flussi turistici legati al Capodanno, con gli operatori costretti a puntare tutto su offerte dell’ultimo minuto per convincere gli indecisi. Tuttavia, emerge un modello sempre più segmentato: i giovani cercano eventi di breve durata, mentre gli adulti prediligono pacchetti che includano sia l’intrattenimento che il soggiorno.
Per città come Corigliano Rossano, il vero nodo da sciogliere resta la capacità di trasformare il richiamo degli spettacoli in un’occasione per sviluppare il turismo stanziale. Serve una visione strategica che vada oltre il singolo evento, puntando su un’offerta che sappia trattenere i visitatori e valorizzare le risorse locali.
Matteo Lauria – Direttore I&C
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