Egr. Signor Sindaco, Sig. Presidente del Consiglio, Sig.ri Consiglieri
Sono spinto a scrivere per la grossa opportunità che lentamente si sta illanguidendo in ordine al problema della fusione delle due città Corigliano – Rossano .
Cosa osta a perseguire l’iter della fusione? Che significa ci si deve pensare bene?Cosa bisogna approfondire?
Ormai l’imput c’è stato da parte del consiglio di Rossano. Perché si sta privando la nostra città del sacro diritto di decidere come previsto dalla Legge? Sarà il nuovo Consiglio Comunale deputato a decidere modalità di gestione comune.
E’ovvio che il sottoscritto è decisamente favorevole. Sono almeno 100 le motivazioni che ci dovrebbero indirizzare spediti verso la fusione. Asserire che a Rossano conviene la fusione non significa che non debba convenire pure a noi. Tutto quello che negli ultimi anni ha perso Rossano, l’abbiamo perso anche noi (ASL- Ferrovie- Tribunale – INPS con funzioni ridotte ecc…) arrecandoci anche un danno per quanto riguarda l’indotto .
Oggi è in atto la tendenza a provincializzare tutti i presìdi territoriali, quasi a voler compensare la eliminazione della Provincia; sull’altare di questa tendenza potrebbe essere sacrificato anche l’Ospedale Unico della Sibaritide. Ecco perché è necessario fondersi, accorparsi; se ciò avverrà saremo certamente più forti.
Voglio evitare di enumerare i 100 motivi che ci dovrebbero indurre verso la fusione. Sarebbe una mortificazione per chi scrive e per chi legge. Ma, qualcosa bisogna pur ricordarla: è da 60 anni che siamo caratterizzati da una classe dirigente insulsa, inadeguata e, complessivamente, inconcludente e “vacante”. Sono gli anni, nei quali, come protagonista, girando a vuoto, mi ci sono ritrovato anch’io. E’ una grave iattura incombente sulla nostra popolazione e nemmeno il più approfondito degli esami antropologici è riuscito a spiegarne la motivazione.
Se vogliamo crescere dobbiamo partire da queste dolorose consapevolezze, altrimenti continueremo ad andare avanti come al solito.
E’ utile fondersi con una “società organizzata”dove la politica ha esaltato la funzione della rappresentatività, dove il funzionario ha funzionato, dove anche la gente è più rispettosa del bene comune. Lì la classe dirigente ha prodotto piazze – marciapiedi – lungomari – sottopassi – verde pubblico, coniugando il tutto con gusto e decoro.
Fondersi è un atto d’amore verso la nostra popolazione.
GIAMPIERO MORRONE
<
Il problema è cosa si dicono gli interpellati tra di loro. Pare che non sappiano quello che gli sta accadendo intorno. Le aziende chiudono, l’agricoltura langue, il turismo non decolla, la moneta della corruzione sociale non gira più: quella delle truffe all’INPS con le false invalidità tollerate e quelle dei braccianti inesistenti e relative “malattie” nemmeno; tampoco quelle del giro dei titoli di favore (cambiali e assegni) e quelle delle marachelle ai danni delle assicurazioni. I trasporti sono a chiacchiere. I servizi inesistenti e la pressione fiscale insopportabile tanto che la cartella d’Equitalia sembra essere un familiare a pranzo: c’è tutti i giorni. Per altro verso si è chiuso il Tribunale e con esso chiuderanno, a poco a poco, la gran parte degli studi di avvocati, di commercialisti, di consulenti vari, le copisterie, gli uffici correlati d’Ordine Pubblico. Si chiude con la Sanità esistente e con quella programmata (nuovo ospedale) che prenderanno altre vie. L’Area Vasta si farà a Castrovillari dove c’è il Tribunale d’Area tra i maggiori d’Italia, per il piacere di CGIL e Prof. Barca. A nulla è servito avvertire del pericolo prima e dare voce dopo. Tutti i Dirigenti locali sono rimasti inattivi. O meglio, hanno fatto quel poco che era inutile e trascurato ciò che serviva (fare la Delibera di Fusione). Rossano l’ha fatta a babbo morto, Corigliano ci sta pensando e attende magari che ci sia prima lo scippo del fondi del Nuovo Ospedale.
Non gli importa che cosa accadrà di noi e dei nostri figli, la cosiddetta politica, caro Giampiero, continua a rispondere ad altri e la Delibera che permetterà ai Cittadini di scegliere se fondere o meno le due Città, non la faranno se non costretti, perché qualcuno trattiene loro la mano. Qualcuno che soffre solo all’idea che nella Piana si faccia qualcosa di autonomo. Per esempio si pensi al proprio destino gestendo la politica e indirizzando qui, e non altrove, le risorse disponibili; si formi classe Dirigente nei collegi elettorali e non ruffiani buoni per ogni causa persa. Noi, infatti, voteremo nel Collegio della Camera di Crotone e chissà cosa d’altro ci aspetta.
<
Noi chiediamo la Delibera di Corigliano da subito, senza indugi. Non vogliamo aspettare il Forum che quando lo faremo potrà essere piuttosto il sigillo di questa decisione e l’inizio della sensibilizzazione popolare con o senza il Ministro. Se saremo conseguenti avremo il Governo con noi. Se no andremo avanti con la forza e la ragione di 100 mila abitanti.
Il Comitato non starà più fermo ad aspettare Godot. (Amerigo Minnicelli- comitato 100 associazioni)