I Fuochi di San Marco vogliono celebrare la grande solidarietà che si creò tra la popolazione di Rossano durante il post terremoto, con i cittadini che vissero in comunità all’aperto durante la ricostruzione e si scaldavano con questi grandi fuochi accesi nelle strade.
La Festa del 25 aprile di Corigliano vuole invece ringraziare San Francesco di Paola, Patrono della Città per averla salvata dalla stessa catastrofe che colpì invece Rossano.
In origine, i festeggiamenti a Corigliano in onore di San Francesco si tenevano il 14 luglio di ogni anno. Anche in quel caso come ringraziamento al Santo in occasione di un evento sismico. Infatti sono due i terremoti che uniscono San Francesco e Corigliano. Secondo Rocco Benvenuto: «Il primo terremoto è quello del 14 luglio 1767 che danneggiò Cosenza e distrusse Luzzi e Sant’Agata D’Esaro. La scossa del 9° grado fu avvertita anche a Corigliano, ove non si ebbe a lamentare né vittime né danni. Grati a San Francesco, i coriglianesi, oltre ad istituire una festa, nel 1779, sotto il duca Giacomo Saluzzo (1709-1780) e durante l’amministrazione del sindaco Giacomo Maradea, gli eressero la statua che possiamo ammirare davanti alla facciata del Santuario».
Poi ci fu il secondo del 25 aprile 1836: «a Corigliano non si ebbero a deplorare vittime, ma solo qualche ferito e lesioni più o meno gravi agli edifici. In tutto ciò, i coriglianesi videro l’intervento del loro Santo Patrono e stabilirono di ricordare l’avvenimento con la festa di ringraziamento del 25 aprile che oggi, dopo un secolo e mezzo di vita, continuiamo a celebrare».
Pertanto i coriglianesi istituirono la Festa del 25 aprile come ringraziamento di ambedue gli eventi.
Lo conferma lo storico Giuseppe Amato che nella sua “Crono-istoria di Corigliano Calabro” del 1884 parla della festa, istituita dopo il terremoto del 14 luglio 1767, nello stesso giorno del sisma. Dopo l’evento tellurico del 1836 «il Municipio e i Coriglianesi, grati al loro Santo Protettore, istituirono la festa del 25 aprile … ».
È possibile ammirare le foto della Festa su questo sito.
Martino A. Rizzo