Il palazzetto diventa un caso politico, coalizione a sostegno della Straface: «Le bugie per nascondere i quattro anni persi per Insiti»

processo

«Una volta si diceva che i bugiardi compulsivi, quando non trovavano nessuno cui raccontare le bugie, si mettevano davanti allo specchio e se le dicevano da soli. Credendoci pure!

Ma si può mentire anche scientemente, per esempio quando si è in difficoltà e si prova ad uscirne ad ogni costo.

Immaginate cosa può succedere se le due tipologie di bugiardi si ritrovano nella stessa persona!

Alla ricerca di ogni occasione per dimostrare la propria esistenza politica, il Sindaco uscente, e ormai quasi uscito, sarebbe capace anche di prendersi il merito del sorgere del sole ogni mattina. Ma, a giochetto scoperto, la gente vi assiste un po’ divertita e un po’ compassionevole.

L’ultima occasione è la sentenza del Consiglio di Stato che si è pronunciata sulla natura ed appartenenza del terreno di Insiti, abusivamente occupato da un privato.

Il Sindaco tenta goffamente di attribuirsi dei meriti che non ha, con trionfalistici proclami, destinati però ad essere smentiti dalla semplice lettura della sentenza, comprensibile nel suo significato da chiunque .

Essa, infatti, fonda le sue motivazioni sostanzialmente sulla situazione di diritto cristallizzata al giugno 2019, prima dell’elezione di Stasi a Sindaco, che non ci azzecca niente.

Per il Consiglio di Stato gli atti fondamentali che hanno attribuito la natura di bene patrimoniale indisponibile dell’area di Insiti, sono :

  1. A) la Legge regionale Graziano del 2018 che, fondendo i due Comuni, ha ivi individuato la sede degli Uffici;
  2. B) i provvedimenti amministrativi del Commissario Prefettizio Bagnato, che vi hanno dato attuazione, inserendo l’area e le pertinenze nel patrimonio di Corigliano-Rossano al fine di fissarvi la sede.

Tanto bastava, per come in effetti è bastato, per intimare lo sgombero al privato abusivo occupatore, come sempre il Consiglio di Stato ha precisato.

Ecco che allora la  vergogna che emerge è il ritardo ingiustificabile di oltre quattro anni maturato dal Sindaco Stasi per emanare nel 2023 una semplice ordinanza di sgombero.

La verità è che – in contrasto con la Legge regionale e con i successivi atti Commissariali – il Sindaco Stasi non ha mai creduto ad Insiti quale Centro dei Servizi comunali, scegliendo lo spezzatino degli Uffici sul territorio che – oltre ad ostacolare l’efficienza dell’azione amministrativa – ha alimentato impulsi campanilistici, in direzione opposta alla spirito della fusione.

Ora toccherà a chi subentrerà dopo il 9 giugno recuperare tutto il tempo perduto dal grande millantatore».

LA COALIZIONE PER STRAFECE SINDACO

2 risposte

  1. La volpe che non arriva all’ uva dice che è acerba.
    Perché non l’ ha fatto lei quando è stata Sindaco di Corigliano?

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