Il taglio del nastro nei locali, appositamente predisposti nel Quartiere “Maisonettes”, alla presenza di tanti studenti di diverse confessioni religiose.
È stato inaugurato, nel Centro Residenziale dell’Università della Calabria, il Luogo del Silenzio: un’area di preghiera e meditazione, fortemente voluta dal rettore Nicola Leone, che è aperta a tutta la comunità universitaria e vuole rappresentare uno spazio fisico di reale integrazione dedicato all’incontro fra le diverse sensibilità religiose e spirituali presenti nel campus.
Questa mattina, nei locali predisposti nel Quartiere “Maisonettes”, il taglio del nastro, affidato al pro-rettore con delega al Centro Residenziale Patrizia Piro, insieme al pro-rettore vicario Francesco Scarcello e alla sociologa Laura Corradi. Un momento molto atteso dagli studenti stranieri che hanno partecipato in gran numero alla cerimonia di inaugurazione.
«Oggi – ha affermato Patrizia Piro – è un giorno molto importante per la nostra università che ha una grande vocazione internazionale. Questo posto è un segno di civiltà ed accoglienza per tutti gli studenti, un luogo di prevenzione del conflitto per la conoscenza reciproca e la serena convivenza».
Il Luogo del Silenzio, tra i pochi spazi per la convivenza inter-religiosa presenti negli atenei italiani, è stato fortemente voluto anche da Alberto Ventura, docente Unical e grande esperto di islamismo scomparso nell’agosto del 2022. Qui si incontreranno i credenti delle tante confessioni e spiritualità praticate nel campus: anglicani, animisti, buddhisti, cattolici, cristiano-maroniti, ebrei, induisti, protestanti, sciiti, sunniti, sufisti, testimoni di Geova, valdesi, zoroastriani.
«Questo luogo, che, nel ricordo di Alberto Ventura, abbiamo voluto chiamare Luogo del Silenzio – ha spiegato Laura Corradi – vuole testimoniare che non vi può essere conflitto tra persone che credono in un Dio diverso. Da questo luogo parte l’invito ad ascoltare e comprendere le realtà interiori delle persone con l’auspicio di vedere sempre più valorizzata la grande diversità di spirito presente nella nostra università».
fonte unical.it