È accusato di omicidio colposo plurimo il conducente del furgone coinvolto nel terribile incidente sull’A1 costato la vita ad un’intera famiglia rossanese: Stanislao Acri, sua moglie Daria Olivo e il piccolo Pier Emilio di appena sei mesi.
I testimoni ascoltati dagli investigatori avrebbero infatti riferito che, in condizioni normali di traffico, all’improvviso il furgone avrebbe tamponato l’utilitaria, che a quel punto ha iniziato a carambolare. Dubbi che hanno portato la Polstrada di Frosinone a sequestrare subito il cellulare all’indagato, per cui è stato disposto anche l’esame tossicologico.
Nella giornata di oggi l’autopsia sulle salme delle vittime.
Entrambi avvocati trentacinquenni, i coniugi stavano facendo rientro a Rossano a bordo di una Fiat Punto insieme al figlioletto. Stanislao Acri, laureato con lode in Giurisprudenza per l’Economia e l’Impresa, appassionato di discipline economiche, aveva lavorato fino al 2013 all’interno dell’Ufficio Legale del Comune di Rossano. La sua recente esperienza politica è con il movimento 5 stelle a cui ha sempre creduto al punto da candidarsi a sindaco alle elezioni amministrative del 2016.
Una tragedia che ha mandato sotto shock l’intera comunità di Corigliano Rossano. Ai familiari messaggi di cordoglio anche da parte del vicepremier Luigi Di Maio, del commissario prefettizio Bagnato, dell’arcivescovo Satriano e del Governatore Oliverio.