ROSSANO Si contesta un’ipotesi di omicidio colposo ai sei medici iscritti nel registro degli indagati in seguito al decesso di Giuseppe Orlando il 53enne esercente rossanese deceduto mercoledì mattina all’interno del presidio ospedaliero “Nicola Giannettasio” di Rossano.
Le indagini potrebbero tuttavia estendersi ulteriormente anche su altri fronti, nell’ambito di una vicenda che nel suo complesso presenta più di un aspetto da chiarire e mostra l’evidenza di un sistema sanitario generale che, da queste parti, ha più di una falla.
La drammatica vicenda ripropone infatti la mai sopita questione di una postazione dell’eliambulanza di cui la zona è sprovvista, così come la carenza di mezzi e di personale che non sempre consente di dare risposte adeguate all’utenza.
E non si esclude che, in ambito territoriale, l’attività degli inquirenti possa concentrarsi anche su qualche presunto “andazzo” non proprio regolamentare.
Nel frattempo, nella mattinata di ieri il dottor Walter Caruso, specialista di medicina legale nominato quale consulente dal Pm Rana che coordina le indagini, ha effettuato l’esame autoptico sul corpo dell’uomo dal quale sarebbe emersa la conferma dell’infarto quale causa del decesso. Gli esiti dell’accertamento saranno contenuti nella consulenza che verrà depositata nei prossimi 120 giorni. Erano presenti anche il dottor Maurizio Chimenz, consulente di parte incaricato dall’avvocato Ettore Zagarese per i familiari di Orlando, e il dottor Giuseppe Maurelli incaricato dall’avvocato Giovanni Antonio Scatozza per uno dei medici indagati. Altri indagati sono difesi dagli avvocati Serafino Trento e Leonardo Trento.
La vicenda nasce dalla denuncia sporta presso la Compagnia dei Carabinieri di Rossano, profilando un’ipotesi di malasanità e chiedendo di appurare con esattezza l’accaduto nonché di individuare eventuali responsabilità. I carabinieri, coordinati dalla Procura della Repubblica di Castrovillari, hanno proceduto alle prime ispezioni, acquisito i fascicoli, sentito il personale sanitario e gli stessi familiari.
Secondo quanto trapela da una prima ricostruzione pare che l’uomo, residente nel centro storico e proprietario di una tabaccheria in Via dei Normanni allo scalo, avvertisse sintomi di malessere intorno alle 2, nel cuore della notte.
Chiamata la guardia medica (dai primi rilievi pare sia intervenuto il consorte) successivamente interviene un’ambulanza che trasferisce il paziente nel locale pronto soccorso. Tra i sintomi vomito, nausea, doloro addominali e al petto. Tradotto, si trattava di un infarto in corso.
Il 53 enne è stato ancor più sfortunato in quanto, in quelle ore, si è riscontrata anche l’indisponibilità dell’elisoccorso a causa del maltempo.