La Baia della Magna Graecia: il progetto di un doppio capoluogo e un’Area Metropolitana Crotone/Gallipoli

Nel panorama calabrese che spesso sembra essere diviso da priorità e interessi divergenti, le presentazioni del progetto editoriale “La baia della Magna Graecia” hanno posto l’attenzione su ciò che veramente conta. Presentato il nuovo libro-documento in  sette località lungo l’Arco Jonico, da Corigliano-Rossano a Sibari, passando per Crotone, Longobucco, Campana, Cariati, e Mirto-Crosia. Durante queste presentazioni, le comunità locali si sono trasformate in luoghi di riflessione su temi cruciali per l’intero territorio jonico, dando vita a discussioni appassionate e pluriformi.

La Presentazione a Marina di Sibari

L’evento più recente si è svolto nel meraviglioso scenario del Minerva Club Resort a Marina di Sibari,  condotto da Eugenio Forciniti, responsabile del blog “Il Pittulo”, e ha visto la partecipazione di importanti figure istituzionali e imprenditoriali. Durante l’incontro, il Sindaco di Cassano, Gianni Papasso, ha sottolineato la necessità di esplorare nuove opportunità amministrative per ridefinire il territorio jonico, mentre l’ingegnere Luigi Sauve, proprietario della struttura ospitante, ha sottolineato l’importanza di adottare un’ampia visione politica per la regione.

Obiettivi del progetto

Matteo Lauria, Direttore di I&C, e l’Autore Domenico Mazza hanno presentato in modo dettagliato i due obiettivi principali del progetto. In primo luogo, c’è la proposta di rimodellare i confini delle attuali province calabresi, creando una nuova provincia che includa la Sibaritide e il Crotoniate, con due capoluoghi: Crotone a sud e Corigliano-Rossano a nord. In secondo luogo, si propone la creazione di un’area metropolitana interregionale (Calabria, Puglia e Basilicata) che includa tutte le comunità costiere e le aree circostanti, dall’estremo Capo Rizzuto fino a Santa Maria di Leuca. Entrambi gli obiettivi si basano sul concetto di policentrismo, superando una visione centralista che ha caratterizzato questa regione per decenni. L’idea è che le regioni e le aree debbano collaborare per interessi comuni, evitando disservizi e diseconomie.

Dialogo plurale ed interattivo

Durante l’evento, il pubblico ha arricchito il dibattito con spunti interessanti. L’iniziativa è diventata un vero e proprio dialogo plurale ed interattivo, coinvolgendo la società civile e le istituzioni locali, regionali e nazionali.

La sfida demografica

Tuttavia, è stato notato con rammarico che le categorie sindacali, gli ordini professionali e le associazioni di categoria sono rimasti in gran parte assenti, sia nel Crotonese che nella Sibaritide. Questa mancanza è particolarmente sorprendente considerando l’importanza sociale dei temi trattati durante le presentazioni del libro. Questa mancanza di partecipazione riflette un centralismo che continua a dominare la regione, ma che non è nel migliore interesse dell’Arco Jonico.

Un futuro di opportunità

Il Comitato sottolinea l’importanza di condividere e implementare queste idee innovative per affrontare le sfide socio-economiche dell’Arco Jonico. Un piano programmatico è in fase di elaborazione per dimostrare quanti posti di lavoro potrebbero essere creati attraverso le progettualità proposte. È cruciale fermare il processo di esodo demografico che sta colpendo questa regione, poiché i dati dell’Svimez prevedono che entro 30 anni quasi il 50% delle comunità nell’Arco Jonico potrebbe diventare città fantasma. L’Arco Jonico offre un potenziale significativo nei settori dell’agricoltura, del turismo e della rigenerazione industriale. Per sfruttare appieno queste opportunità, è necessario superare il centralismo e fornire un nuovo orizzonte di crescita e prospettiva per l’intera regione. L’idea di un doppio capoluogo e un’area metropolitana interregionale rappresenta un passo nella giusta direzione, ma richiede il sostegno e l’impegno di tutte le parti interessate. Solo attraverso un approccio collaborativo e visionario sarà possibile tradurre queste idee in un miglioramento concreto per l’Arco Jonico e l’intero Meridione italiano.

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