Perdita di due finanziamenti regionali per un totale di 800mila euro e presenza in paese di un numero debordante di immigrati: sono i temi di altrettante ”interrogazioni” della Minoranza, di cui si discuterà nel consiglio comunale di questa sera, convocato, secondo quanto sostengono i 4 consiglieri di Minoranza (Martorano, Gaetano, Osnato e Melfi), dopo ben due mesi di pausa.
Con la prima interrogazione, la Minoranza contesta all’esecutivo Ciminelli di aver fatto perdere due finanziamenti regionali relativi a “Dissuasori in mare contro la pesca a strascico” e “Lavori di messa in sicurezza del Lungomare” per un totale di 800mila euro “per non aver ottemperato – si legge – al rispetto dei tempi previsti dalle normative regionali”. Con la seconda interrogazione, prendendo spunto da “un episodio poco edificante che ha avuto come protagonisti un’operatrice e un ospite del centro”, si lamenta il fatto che ad Amendolara si sia accumulato, rispetto alla popolazione locale, un numero esorbitante (170) di immigrati.
«Si tratta infatti – si legge nella nota – del paese calabrese che, rispetto alla popolazione residente ed attiva, registra la maggiore presenza di immigrati. Premettendo – aggiunge la nota citando che la legge prevede la presenza di 3 immigrati per ogni 1.000 abitanti – che l’Interrogazione non vuole rappresentare una discriminante per i tanti immigrati che sono stati costretti a lasciare il proprio Paese, ma non v’è comunque alcun dubbio che l’utilizzo dell’albergo Enotria e dell’Hotel Grillo per accogliere migranti rappresenti il definitivo certificato di morte di un possibile sviluppo turistico di Amendolara. Si chiede pertanto al sindaco, – si legge infine – quale responsabile della sanità se, al fine di tranquillizzare la popolazione e nell’interesse stesso degli ospiti, siano acquisiti, nel rispetto della privacy, le relative certificazioni mediche».
Tramite la stessa nota il gruppo consiliare chiarisce che d’ora in poi si chiamerà “Partito Democratico di Amendolara” con capogruppo l’ex candidato-sindaco Francesco Martorano, mentre i consiglieri Vincenzo Gaetano e Mario Melfi, non essendo tesserati del PD, entrano a far parte del gruppo come indipendenti di sinistra. «Riteniamo infatti – hanno scritto i 4 consiglieri autodefinendosi “di centrosinistra” – che anche in una piccola comunità occorre parlare chiaro alla cittadinanza, senza nascondersi dietro simboli civici».