La Nuova Rossano online, racconto di Martino A. Rizzo

Rossano ha la fortuna di poter disporre della monumentale “Storia di Rossano” scritta da Alfredo Gradilone, la cui prima edizione risale al 1928, che racconta le vicende cittadine dalle origini fino all’800. A quest’opera si aggiungono quella di Luca de Rosis, “Cenno storico della Città di Rossano e delle sue nobili famiglie” del 1838 e l’altra “Rossano, storia, cultura economia” curata da Fulvio Mazza, del 1996, che si inoltra fino agli ultimi decenni del secolo scorso. Inoltre esistono tantissimi altri testi, sempre sulla storia cittadina, specialistici, monotematici che studiano e rappresentano i tanti aspetti storici, artistici e culturali di quest’antico centro dell’Alto Jonio calabrese.

Non sono tante le città che possono vantare una produzione di elaborati così ampia relativamente alla sua storia e alle sue caratteristiche intrinseche e che scavano nell’essenza più intima della Città, a partire dal Codex Purpureus Rossanensis per arrivare al calcio cittadino, passando per i rioni, le accademie, gli uomini illustri, il dialetto e mille altre tematiche. Non c’è argomento che non sia stato toccato e che attualmente non venga ulteriormente approfondito dagli studiosi che così garantiscono un incremento costante della produzione scientifica sull’universo rossanese.

Però, c’è sempre un però. Infatti a Rossano esiste un giacimento culturale che è lasciato da parte senza essere ordinato, organizzato, sistematizzato mentre invece potrebbe diventare una grande miniera dalla quale estrarre comodamente qualsiasi elemento necessario a conoscere, studiare e approfondire la storia e le vicende del ’900 rossanese. Questa miniera è costituito da tutti i numeri della “Nuova Rossano”.

La Nuova Rossano, rivista quindicinale, fu fondata nel 1903 e fu pubblicata almeno fino al 1982 e non c’è argomento della città che questo periodico non abbia toccato: dall’icona dell’Achiropita alle crisi comunali, dal Codex alla necessità di un Piano Regolatore, da San Marco all’acqua nei rioni, dall’ospedale cittadino alla famosa rubrica “Baci, Vagiti e Lacrime”, dall’università in Calabria alla nascita della Centrale Enel. Non ci si stanca mai di leggere i numeri di Nuova Rossano perché riportano alla mente la Rossano della propria gioventù e a quella degli anni dei padri e dei nonni e sono una fonte primaria per gli approfondimenti storici sul ’900.

Dice Costantino Marco, nel libro curato da Fulvio Mazza prima citato, che Giuseppe Rizzo, il fondatore della Nuova Rossano, «sposò la causa della vita cittadina come inseparabilmente legata a quella di ogni rossanese. Non ci fu quasi nessuna questione tralasciata dal Rizzo per attirare il più vasto pubblico su aspetti particolari di vita cittadina e, in generale, sulle sorti di Rossano».

Ma i numeri della Nuova Rossano non sono facilmente reperibili e non sono facilmente consultabili. La biblioteca comunale ha qualche numero, altri numeri sono in qualche biblioteca privata, forse la serie completa si trova sugli scaffali di qualche erede dei Rizzo, ma insomma è di estrema difficoltà reperirli e anche una volta reperiti, per cercare l’argomento che interessa, bisogna spulciare varie annate del periodico prima di avere la fortuna di trovare l’articolo giusto.

E oggi un’impresa di questo tipo è da considerare antidiluviana. Da casa si può comodamente accedere all’Archivio on line del quotidiano “Corriere della Sera”, fondato nel 1876, e cercare comodamente sul grande giornale nazionale, in modo analitico, tutti gli articoli che fin dall’800 parlano di Corigliano e di Rossano – per fare alcuni esempi, si trova del ricatto al marchese Martucci nel 1879, del furto in casa Pismataro nel 1902 o della violenza carnale del 1884 – perché invece non si può fare anche per il quindicinale Nuova Rossano?

È auspicabile perciò un progetto che realizzi, sul modello del Corriere della Sera, un archivio on line della Nuova Rossano in modo da mettere a disposizione degli studiosi e dei cittadini appassionati delle vicende della loro Città i mille aspetti della vita comunale vissuti nel novecento.

Un progetto di tal tipo sarebbe anche un modo per valorizzare on line Corigliano Rossano al quale potrebbero essere abbinate campagne di pubblicità e di ottimizzazione dell’immagine cittadina che, grazie anche a questa idea, si espanderebbe ancora di più nel web.

Ovviamente andrebbe fatta la stessa cosa anche per gli antichi giornali coriglianesi.

Un progetto siffatto può interessare l’Amministrazione Comunale, il Sindaco, l’Assessore alla Cultura di Corigliano Rossano, le Pro Loco, gli imprenditori, insomma qualche istituzione? Speriamo!

Martino A. Rizzo

 

I racconti di Martino A. Rizzo ~ ogni mercoledì su I&C

Martino Antonio Rizzo è un grande curioso di storie e avvenimenti rossanesi, coriglianesi e più in generale calabresi e gli articoli che prepara per Informazione & Comunicazione non sono altro che il risultato delle ricerche utili a soddisfare queste sue curiosità. Frutto di tale attività è stata anche la realizzazione del sito AnticaBibliotecaCoriglianoRossano che ormai si è meritato un posto di rilevo tra i siti contenenti libri, articoli e fotografie sulla Calabria, tutti liberamente scaricabili.

 

Una risposta

  1. Caro Martino, ho tutti i numeri della Nuova Rossano dal primo (gennaio 1904) e poi fino agli anni ’60, in tal modo colmando le rispettive lacune in collaborazione con Guglielmina Rizzo alla quale mancavano i numeri fino al 1930.
    A 120 anni dal primo numero, al Circolo, dedicheremo una serata a tale ricorrenza.
    Sono disponibile a collaborare per quel bel progetto cui cennavi, non essendo geloso dei tanti documenti che possiedo.
    Un caro saluto, Maurizio Minnicelli

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