Il servizio è stato esternalizzato da qualche anno, ma qui non si tratta semplicemente di una questione di pubblico o privato, bensì di una totale mancanza di gestione e organizzazione del lavoro. E tutto ciò parte proprio dal mancato coinvolgimento diretto dei medici di famiglia, che dovrebbero avere un contatto diretto con il Cup per semplificare la burocrazia infernale a cui i pazienti si devono imbattere. Ma non è solo una questione di tempo. La sala d’attesa del Cup si presenta poco ospitale e caotica, con sedie ballerine che rischiano di causare incidenti, soprattutto per gli anziani che già si trovano in uno stato di fragilità. È inaccettabile che non si prenda cura dei pazienti in maniera adeguata, mettendo a repentaglio la loro sicurezza.