L’INTERVENTO. Allarme criminalità: la necessità di una riflessione profonda

Nelle ultime settimane, Caivano è stata protagonista di una crescente allerta riguardo alla criminalità. I dati e le testimonianze locali dimostrano che la situazione è diventata sempre più preoccupante. Addirittura in queste ore si assumono atteggiamenti di sfida nei confronti dello Stato. Ma dovremmo fermarci a osservare solo gli effetti di questa emergenza, o dovremmo andare alle cause profonde che la generano? Inoltre, dovremmo limitarci a considerare Caivano come un caso isolato, o dovremmo estendere la nostra analisi ad altre aree colpite  come la Sibaritide? È fondamentale comprendere che la criminalità non è semplicemente il risultato di scelte individuali, ma spesso riflette una complessa interazione tra fattori socio-economici e culturali. In tal senso, Caivano non è un’eccezione, ma un microcosmo di una realtà più ampia.

Matteo Lauria

Un approccio efficace per affrontare questo problema richiede una riflessione approfondita sulle cause sottostanti. Una delle questioni più pressanti riguarda la mancanza di opportunità lavorative. L’assenza di lavoro non deve essere utilizzata come alibi per l’attività criminale, ma è innegabile che la disoccupazione può alimentare la disperazione e la tentazione di intraprendere vie illegali per sopravvivere. In questo senso, è imperativo che le istituzioni locali e nazionali collaborino per creare opportunità occupazionali nelle comunità più vulnerabili.

Inoltre, non possiamo ignorare l’emarginazione sociale che si è creata a seguito di scelte urbanistiche che hanno ghettizzato le fasce più deboli della società. La discriminazione sottotraccia che questa segregazione comporta può erodere il senso di appartenenza e alimentare il senso di esclusione, contribuendo così alla criminalità. Dobbiamo chiederci come possiamo ridisegnare le nostre città per promuovere l’inclusione e il benessere di tutti i cittadini.

Per quanto riguarda la Sibaritide, penso sia da  valutare la proposta di un decreto (come per Caivano)  proteso a contribuire a migliorare la situazione, al cui interno prevedere l’immediata riapertura del tribunale di Corigliano-Rossano (delega al Parlamento), l’elevazione a Gruppo dei carabinieri e a Distretto di Polizia del commissariato di Corigliano Rossano. Questa potrebbe essere una vera e seria risposta immediata, prima che riprenda una nuova scia di sangue.

L’allarme per la criminalità è un campanello d’allarme che richiede una risposta decisa e ponderata. Dobbiamo guardare oltre gli effetti visibili e affrontare le cause profonde, lavorando per creare opportunità, promuovere l’inclusione sociale e coinvolgendo la comunità nella ricerca di soluzioni sostenibili. Solo attraverso uno sforzo collettivo possiamo sperare di affrontare efficacemente questa sfida e costruire un futuro migliore.

Matteo Lauria – Direttore I&C

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