(Giovanni Lentini) – Il rispetto per i cittadini crotonesi , e per i cittadini calabresi, si dimostra in un solo modo. Portando a termine la bonifica del SIN di Crotone per come deciso e stabilito nel decreto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. Qualsiasi altra decisione , e mi duole dirlo e non me ne voglia nessuno , ha il malcelato odore di opportunismo . Demagogico . E populistico .
ricordarlo ma lo faccio lo stesso che con gli enti gerarchicamente sovraordinati , come nel caso di specie con il Ministero, si parla e si discute e ci si confronta e non si arriva , se non in casi estremi , agli appelli e ai ricorsi. Lo ripeto. E’ una questione di stile. E , francamente, un’opposizione di questo genere non me la sarei aspettata da nessuno degli enti istituzionali coinvolti perchè cosi facendo si continua nella solita storia, quella di sempre . Una storia che ormai data da oltre trent’anni . Una storia che vede una città , Crotone , che, in maniera inesorabile e inarrestabile sprofonda . Sempre più isolata. E sempre più marginale .
Con l’aggiunta di una preoccupante e pericolosa aggravante. Di non secondaria importanza . La poca considerazione, nei fatti , e non certamente nelle parole di cui si abusa a mani basse, della salute dei residenti. Atteso che la discarica presente nelle ex aree industriali , data da oltre cinquant’anni ed è la sommatoria non aritmetica ma esponenziale di lavorazioni pesanti e invasive che sta lì , di fronte al mare antico, che rilascia quotidianamente , senza controlli e senza sicurezza , tutta la sua carica distruttiva . Dell’ambiente. E della salute.
Per finire questa mia considerazione mi vien da dire che su Crotone si sta svolgendo e si sta scrivendo una brutta pagina di storia italiana. Certamente una delle più brutte della nostra città , almeno dalla nascita della repubblica. Brutta storia cdi cui , nei tempi e nelle modalità da valutare , dovrà essere messa al corrente la comunità crotonese e calabrese. Da monito. Per non ripetere gli stessi errori . Una storia priva di interpreti e di protagonisti veri e con tante comparse di basso livello che recitano a soggetto, senza un copione. Una storia in cui diventa il più bravo e il più scaltro non chi ha veramente a cuore gli interessi dei crotonesi ma chi improvvisa e chi la dice più grossa. E succede tutto questo perchè chi potrebbe e chi dovrebbe , sull’onda e sulla coda di un populismo che ritenevo morto e sepolto per sempre , almeno dopo la caduta del governo giallo verde, ha rinunciato al ruolo e alla funzione per cui si trova ai vertici istituzionali e fa di tutto per non apparire e per nascondersi. Per quieto vivere. E per non sporcarsi le mani.
Da tempo , e chiudo con queste considerazioni, mi agita un dubbio , divenuto, a dire il vero, negli ultimi tempi, quasi una certezza . In questa dolorosa e triste vicenda della bonifica di Crotone si sta svolgendo, ormai anche in modo maldestro, un delittuoso e vergognoso gioco delle parti di cui ho fatto cenno. Presumo, pur non avendone le prove, orchestrato e diretto alle spalle e sulle spalle di Crotone e dei crotonesi . Un gioco delle parti in cui nessuno vuole restare con il cerino in mano che , con regolarità ormai consolidata e ripetuta nel tempo, viene passato di mano in mano , nella speranza che a bruciarsi le mani sia l’ultimo della fila .
Un gioco delle parti che certifica , ove ve ne fosse ancor bisogno, la morte della politica . Politica che, ricordo agli smemorati, è fondata sull’etica della responsabilità e della realtà e non sulla (falsa) etica dei principi e delle intenzioni (a questo riguardo leggete e approfondite, ve ne prego, il filosofo tedesco Max Weber) che sembra invece impazzare in tutte le discussioni.
Nel caso di Crotone la politica e l’etica sono stati sacrificati sull’altare del nullismo populistico e demagogico, rappresentato, tra l’altro, da dinosauri della politica che ritenevo estinti e da parvenus della politica che ritenevo, se non estinti , almeno sulla via dell’estinzione . Mi duole dirlo e scriverlo ma devo prendere atto che purtroppo non è così. Non si sono estinti nè gli uni nè gli altri si è invece estinta la forza e la determinazione e il coraggio e la speranza dei crotonesi. E di quest’estinzione, purtroppo , anche a bonifica avvenuta, ne pagheranno le conseguenze le prossime generazioni.
(comunicato stampa)