L’INTERVENTO. Macchina comunale tra luci e ombre: «La fusione non si fa con il cemento e la cazzuola»

Paolo Maria Lamenza

Ho letto con attenzione  l’intervento del caro amico avv. Mauro Mitidieri, che stimo molto, anche se non capisco come riesca a condividere un percorso amministrativo ondivago e claudicante, per giunta. La lettura del suo comunicato circa il reclutamento di nuovo personale merita qualche osservazione. Stasi, Malavolta e Palermo, i tre sindaci che guidano, si fa per dire, la città, hanno ereditato e confermato la dottoressa  Tina De Rosis, poi rivelatasi una signornò per alcune pratiche, Francesco Amantea, cacciato, anzi auto cacciatosi, per incomprensioni con Stasi, su acqua o fogna potabile, Giuseppe Graziani, nemico, a prescindere per la assessora Novello e Antonio Le fosse, prima ibernato, poi scongelato perché a cena non avevano altro. Poi, caro avvocato, è iniziato l’import della S.M.P., la società sindacale che ha preso da una graduatoria di Firenze una categoria D, dalla Sicilia la moglie di un caro amico, oltre ad un programmatore, accompagnato da altri tre “fortunati”, che presto la Nasa chiederà al comune avendone un numero minore di Co.ro; Ovviamente non  cito Monorchio, ovvero il dirigente di Feroleto Antico, sempre scelto dal sindaco, previo colloquio col segretario, che è come chiedere alla moglie dell’oste se il vino è buono. Infine si pensava di aver trovato un nuovo “Leonardo da Corigliano”, per i lavori pubblici, ma a quanto si dice in comune, l’ing. Castiglione non sarebbe più nelle corde di Stasi ma resterebbe legato da quelle di Malavolta e Palermo. Insomma, assessore, avrà pure fatto bene a prendere muratori e carpentieri ma un processo di fusione non si fa col cemento e la cazzuola… Un assessore come lei, sapendo che l’arch. Giuseppe Graziani andava in pensione ad agosto 2021, avrebbe dovuto programmarne la sostituzione ma non con un 110 per l’ambiente da prestare poi alla Novello; peraltro, anche la selezione per questa figura, pare abbia dato risultati errati e non digeriti. Alla Polizia locale, poi,  siede un maggiore, ritenuto non tale dal Nucleo di Valutazione, eppure firma  notizie di reato, veste la divisa, percepisce i buoni pasto per i rientri, insomma un ibrido unico sul quale lei tace, pur sapendo i rischi risarcitori che corre il comune… Eppure, da maggio, esistono un buon numero di domande per il concorso a dirigente della polizia Locale, pertanto, mi chiedo, perché lei non riesce a far nominare la commissione? Possibile? Assessore, al legale lei ha assunto un istruttore direttivo che aveva vinto una causa, perché esclusa ingiustamente da precedenti assunzioni dalla graduatoria in cui era collocata.  Insomma, va bene il muratore, senza riferimenti leziosi ma qui mancano le teste, manca la dirigenza, mancano i quadri tecnici e amministrativi. Assessore all’urbanistica oltre allo yes man della Novello, manca la rotazione, prevista da leggi dello stato. Ci sono tecnici che stanno in quel posto da 20 anni e questo non è possibile per una amministrazione che si è insediata in nome del cambiamento! In ultimo, con stima profonda, le ricordo che il Peg 2020 è stato approvato a dicembre di quell’anno, quello 2021, è ancora in gestazione. Veda lei se c’è da essere soddisfatti per le politiche del personale o no. Con simpatia e amicizia, con la stima e l’affetto di chi ha sempre rispettato le regole della politica e la professionalità di tutti,  lasci questa amministrazione che non ha nulla a che vedere con una “ politica del fare” né tantomeno con la “politica del cambiamento”, lasci Stasi.

Paolo Maria Lamenza – già assessore dell’ex comune di Rossano 

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