Maltrattamenti, concessi domiciliari a 42enne rossanese

malasanità

Su richiesta dei difensori di fiducia, avvocati Ettore Zagarese e Francesco Nicoletti il GIP presso il Tribunale di Castrovillari ha modificato la misura cautelare in carcere alla quale era sottoposto D.M.S., quarantaduenne pluripregiudicato rossanese D.M.S., concedendogli gli arresti domiciliari.

LE ACCUSE NEI CONFRONTI DELL’UOMO

Gravi le imputazioni formulate dalla Procura della Repubblica a carico dell’imputato, reo di aver abitualmente maltrattato la convivente ed il figlio minore di anni due, sottoponendo la donna ad atti di violenza fisica, morale e psicologica, picchiandola ripetutamente, ingiuriandola, urlando contro di lei, minacciandola di morte, impedendole di uscire di casa e facendole mancare il denaro necessario per mantenere la famiglia, nonché, con riguardo al minore, picchiandolo e strattonandolo, facendogli mancare la necessaria vicinanza affettiva ed in particolare, nell’ultimo periodo, la condotta consisteva: nell’aver, durante il settimo mese di gravidanza, percosso la donna riempendole la faccia di graffi e di segni; il mese successivo tentava di strangolarla con una tovaglia; nell’impedirle di frequentare amici, di uscire di casa senza la sua autorizzazione, di mangiare quello che desiderava, di fare telefonate senza il suo consenso; nel rientrare in casa a notte fonda, quasi sempre ubriaco, costringendo la convivente a svegliarsi ed a preparargli da mangiare; nel costringere la donna ad avere rapporti sessuali contro la sua volontà e nel picchiarla in caso di rifiuto; nel picchiarla dopo essersi accorto che era uscita senza il suo permesso; con l’aggravante di aver commesso i fatti alla presenza del figlio minore; per aver con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, con violenza fisica e psicologica, costretto la compagna a subire atti sessuali completi; in particolare esercitava violenza intimandole di acconsentire ai rapporti poiché in difetto l’avrebbe picchiata ed approfittava dello stato di paura ingenerato nella vittima; per aver percosso con calci e pugni la convivente con l’aggravante di aver commesso il fatto dapprima nei confronti di donna in stato di gravidanza prima e poi in presenza del figlio minore; per aver percosso con schiaffi, strattoni e per aver sbattuto a terra il figlio minore.

MALTRATTAMENTI, CHIESTO IL GIUDIZIO ABBREVIATO

La Procura della Repubblica aveva formulato nei confronti dell’imputato richiesta di giudizio immediato a seguito della quale la difesa ha formulato richiesta di giudizio abbreviato entro i termini perentori normativamente stabiliti.

(fonte: comunicato stampa)

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