Mascaro e il bivio politico, cosa fare?

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ROSSANO In politica, come nella vita, si arriva sempre a un bivio. E bisogna scegliere. Se prendere una direzione o un’altra. Assumendosi tutte le responsabilità del caso. Condizione in cui si trova, adesso, l’amministrazione comunale guidata dal Sindaco Stefano Mascaro. Una città, Rossano, che vive un periodo molto delicato. Forse il più delicato della sua storia politico-economica. Da sei mesi alla guida della città, Mascaro si trova oggi ancora alle prese con diversi problemi nella sua squadra di governo. Un assessore ancora da nominare (delega ai lavori pubblici, che detiene ad interim), problemi interni alla maggioranza. Tra il movimento di maggioranza relativa “Il Coraggio di Cambiare l’Italia”, che può contare su ben otto consiglieri più il presidente del Consiglio, e il Partito Democratico non corre buon sangue. Tra Mascaro e il leader del CCI, il segretario questore del Consiglio regionale, Giuseppe Graziano, ormai è rottura politica. L’epilogo si è avuto proprio nel corso del fallito tentativo di tenere il consiglio comunale straordinario sulla sanità, martedì scorso. Tra Mascaro e Graziano i toni sono stati molto accesi. faranno pace? Hanno fatto pace? La sostanza cambia di poco. Il fatto è questo: i rossanesi sono stanchi. Sono stanchi di questi “tira e molla”. Sono stanchi di guerre intestine e personali. Ai cittadini non importa un fico secco dei rapporti politici tra Graziano e Mascaro. La città ha bisogno di risposte immediati e efficaci. Sulla sanità e l’ospedale civile “Giannettasio”, in primo luogo. Prima ancora che sul nuovo, eventuale ospedale della Sibraitide. Che, ammesso che venga costruito, vogliamo vedere quando sarà a disposizione dei cittadini del comprensorio. E fino ad allora, cosa si dovrà fare per potersi curare e non rischiare la vita in questa specie di ospedali che abbiamo tra Corigliano e Rossano? Quindi, al bando le beghe personali. Adesso si deve fare sul serio. Si scelga, innanzitutto, una figura dirigenziale competente e autorevole, che possa far muovere una macchina burocratica comunale ferma al palo. Che ultimamente ne ha azzeccate davvero poche. Non mancano le figure capaci e meritevoli in città. Professionisti seri. Che potrebbero mettere a disposizione del Comune il proprio bagaglio culturale e professionale. Anche gratis. Ma Mascaro ce l’ha il coraggio di fare scelte determinanti per il futuro della città? Mascaro ce la farà a dire a Graziano e al CCi che lui è il Sindaco e a lui toccano le scelte? Certo, il Primo cittadino è tenuto anche, per il rispetto delle alleanze, a non mettere da parte il peso politico del CCI in consiglio. Con ben nove consiglieri, un solo assessore è certamente poca roba. E anche se Graziano ha sempre detto che non è una questione di assessori, crediamo che il peso politico è da tenere in considerazione. Se Mascaro non dà retta a Graziano, si rischia il capitombolo. Il CCI ha sempre osteggiato la scelta di Candiano come assessore. Per una questione di cambio rispetto al passato (avendo, quest’ultimo, fatto il Sindaco e l’assessore negli anni precedenti). Ma Candiano è un professionista competente. E Mascaro non se ne vuole privare. Allora, delle due l’una: o Mascaro va per la sua strada o asseconda le richieste del CCI. Nel primo caso si rischia la sfiducia immediata. Nel secondo si ottiene una tregua. Ma a che prezzo? A Mascaro, quindi, la scelta: andare avanti a tentoni oppure cambiare marcia e puntare ad amministrare questa città. Perché finora, seppur il grande impegno, si è come rimasti fermi al palo. Mentre questa città non ha altro tempo da perdere.

(fonte: La Provincia di Cosenza)

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