‘’Privilegiamo il sentimento della nostra anima, seguiamo il ritmo del nostro cuore’’ – affermano Matite Colorate, gruppo musicale nato contestualmente all’Associazione Culturale Musicale omonima, nel 1994 a Corigliano Calabro.
Originariamente 9 componenti, di cui 7 musicisti e 2 cantanti, iniziano l’attività musicale attraverso spettacoli di estrazioni varie a scopo benefico, con devoluzione dei fondi raccolti ad Associazioni di volontariato presenti sul territorio locale – ad esempio la partecipazione continua alle 6 edizioni della “Festa della Solidarietà” finora svolte – e nazionale, come per il Telefono Azzurro. “Matite Colorate” ha dato altresì vita a due edizioni del concorso per piccoli talenti “Matita d’oro”, manifestazioni riscontranti eguale successo.
Nel 1996 ha la sua prima esperienza discografica: su musicassetta, una originale rielaborazione di alcune delle più belle canzoni napoletane, già sperimentata nel corso di una delle edizioni della “Festa della Solidarietà”, portandola in tour su tutto il territorio calabrese.
Nell’anno successivo, l’Associazione chiede e ottiene un finanziamento da parte della Regione Calabria, per un progetto volto alla riscoperta e alla conservazione del dialetto coriglianese, dei costumi e tradizioni popolari locali: realizza un album contenente brani inediti con testi dialettali.
Frutto di un lavoro di ricerca dei testi da musicare, di scrittura delle musiche ed elaborazione, la produzione del CD “Fors’un ci basta cchiu…” (Forse non ci basta più), contiene 11 brani. Le tracce, dialettali e inedite, sono estrapolate dal libro ‘’Avinella’’ del compianto Giorgio Pisani, musicate e arrangiate sapientemente, per poi essere calate nella musica moderna: è il primo esperimento del genere in ambito locale.
Sottoposto al vaglio del pubblico, il suddetto ha ricevuto ampi consensi: il riuscito accostamento del dialetto coriglianese alle sonorità tipiche mediterranee e, in particolare, di estrazione sudamericana, ha esaltato con naturalezza tradizioni popolari e costumi locali ormai in via d’estinzione, resi immortali appunto, dalla ricerca di melodie gradevoli all’ascolto.
Seguono anni floridi di esibizioni per il gruppo, sia sul territorio di Corigliano Calabro, di cui ricordiamo nel 2000 il lancio del loro CD presso il Cine-Teatro “Metropol” – alla presenza di autorità locali, provinciali e regionali e ad un pubblico di oltre 1.000 persone – numerosi spettacoli in beneficenza presso ITC ‘’L. Palma’’ e concerti presso il teatro Valente.
Il 4 giugno del 2022 ricordano il Batterista prematuramente scomparso Vincenzo Manfredi, in un concerto a lui dedicato. Ad oggi la formazione è composta da: Filippo Fortunato (voce); Tommaso Elia (chitarra acustica); Salvatore Berardi (tastiere e piano).
I brani frequentati da Matite Colorate appartengono a Modugno, Battisti, Pino Daniele, Renato Zero e Fabio Concato. Nell’ottica di fedeltà al sentimento, soprattutto passato, si colloca la ‘’poetica della musica’’, la scelta della buona musica, quella che si ricorda oggi e si ricorderà sempre, restituita secondo personale arrangiamento e reinterpretazione; è il caso degli emozionanti medley – pezzi appartenenti ai già citati autori, fusi tra loro e senza stacco l’uno dall’altro – come nell’ultima festa del mare a Schiavonea.
«Alla domanda: ’Che musica fate?’ Rispondiamo: ‘Nobile musica dal nobile fine e massaggio’». Ma nonostante il carattere prettamente benefico, vi sono problemi per le esibizioni in piazza, persino per le Matite Colorate: «L’organizzazione di eventi, oggi, richiede diverse autorizzazioni che, seppur doverose, contribuiscono ad un sistema macchinoso. Bisogna dunque muoversi con largo anticipo. Noi vorremmo occuparci solo di musica, è questo il nostro unico nostro interesse. A ciò si aggiunge l’assenza di fondi però, e si arriva a pagare per farsi ascoltare. Alla nostra età non si può più fare, e nemmeno da giovani è tollerabile: il tempo è un bene prezioso e insieme alla musica ci auguriamo torni a bastare per indurre buone azioni».
«Per quanto riguarda i locali invece – concludono – sappiamo tutti regni il business. I proprietari rispettano le richieste della massa, e le richieste della massa sono la musica propinata da tv, radio e media. Noi non siamo calati nel contesto soldi: non tradiamo quindi la nostra indole che ci fa suonare musica senza tempo, senza spazio, e dai significati universali».
Virginia Diaco