Mensa scolastica, nessuno tocchi il Pecorino Crotonese. Nutrizionisti: «Validissima alternativa al Parmigiano»

PALUDI. Bisognerebbe eliminare dal menù il Pecorino Crotonese Dop, perché la maggioranza dei bambini non lo mangia e quindi i pasti preparati con questo alimento non vengono consumati e vengono quindi buttati?

Nessuno nel centro-nord Italia – spiegano dall’Azienda Fonsi, unici produttori in provincia di Cosenza del Pecorino Crotonese Dop e l’unico biologico dell’intera filiera – avrebbe mai osato o oserebbe sostenere, in nessuna sede e per nessun motivo, presunte esigenze e richieste di quel tenore e così formulate, per formaggi o per qualsiasi loro altro prodotto agro-alimentare, considerati sintesi, immagine e cifra della storia, dell’identità e dell’economia dei loro territori.

È quel che accadrebbe, al contrario, alle nostre latitudini dove circolerebbero improbabili richieste di quel tipo, che pretenderebbero escludere i formaggi calabresi e che, se confermate, fotograferebbero purtroppo la rinuncia preventiva ed oicofobica ad ogni impegno di educazione alimentare che dovrebbe invece essere tra i pilastri pedagogici della scuola pubblica nazionale.

Lo ripetiamo: immaginate soltanto per un attimo cosa accadrebbe se analisi (si fa per dire) del genere venissero avanzata per la presenza, nelle mense scolastiche di altre regioni, di formaggi padani, alto-atesini, umbri, valdostani, piemontesi o liguri? Sarebbe impensabile ed inconcepibile.

Insomma, l’introduzione anche (ma non solo) del pecorino crotonese che soltanto fino a pochi mesi fa era stata presentata e promossa come una della grandi ed importanti novità del continuo miglioramento della proposta identitaria nel servizio mensa di Corigliano-Rossano gestito dalla Scamar Srl, per alcuni dovrebbe essere qualcosa addirittura da correggere; magari in omaggio – continuano– ai cliché ideologici della grande distribuzione organizzata, della comunicazione commerciale massiva o peggio della diffusione incontrastata del cibo spazzatura, anche e soprattutto nelle scuole. Noi crediamo sia solo una boutade.

Anche perché – come spiegano, confermano e documentano esperti e nutrizionisti a tutti i livelli – il pecorino crotonese DOP Biologico, l’unico pecorino dolce d’Italia, rappresenta una validissima alternativa al Parmigiano, se utilizzato come condimento da grattugia sulla pasta o come ingrediente nelle preparazioni di pietanze, grazie alla sua sapidità: con esso si può ridurre la dose di sale e rendere comunque una preparazione molto gustosa.

Il Pecorino Crotonese DOP Biologico ha per altro un elevato valore biologico grazie alla fonte di amminoacidi essenziali, sali minerali (tra cui sodio, calcio e fosforo) e vitamine (soprattutto del Gruppo B e D) indispensabili per la salute e nella variante stagionata e semi-duro è altamente digeribile, ragion per cui è anche consigliato in età pediatrica.

Augurandoci – aggiungono– che possa aumentare sempre di più tanto l’informazione pubblica nelle scuole e nelle famiglie, quanto soprattutto la consapevolezza della qualità straordinaria e distintiva di tutta la produzione agroalimentare ed enogastronomica autentiche di una regione tra le più biodiverse e biologiche d’Europa, siamo certi che il livello di qualità anche in termini di filiera territoriale raggiunto dal servizio della mensa scolastica di Corigliano-Rossano possa non solo consolidarsi ed arricchirsi di altre importanti introduzioni identitarie ma diventare anche per questa via – concludono i Fonsi, ringraziando la Scamar Srl per la sensibilità dimostrata – esempio virtuoso replicabile in altri territori calabresi e del Sud Italia.

Comunicato stampa

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