Mense negli ospedali, Ladisa Ristorazione smentisce le dichiarazioni dell’Usb

Fonte Ladisa Ristorazione – In riferimento a quanto pubblicato a proposito della gestione del servizio di ristorazione nelle strutture sanitarie afferenti all’Asp di Cosenza, Ladisa Ristorazione precisa quanto segue:

1. in merito alla presunta qualità scadente dei pasti serviti ai degenti, quanto sostenuto dall’Usb (organizzazione sindacale che, in quanto tale, rappresenta i lavoratori e non certo gli utenti) non trova alcun riscontro nell’attività di customer effettuata da ciascuna direzione sanitaria di presidio, come confermato dagli esponenti dell’Asp che hanno preso parte all’incontro svoltosi il 3 marzo scorso nella sede della Prefettura di Cosenza. Anche le verifiche condotte dai carabinieri del Nas (organo, questo, preposto alla tutela della salute) hanno determinato esiti negativi, il che smentisce quanto sostenuto dall’Usb;

2. in merito alla presunta inosservanza delle clausole contenute nel contratto di appalto, Ladisa Ristorazione sottolinea come già il Tar di Catanzaro e il Consiglio di Stato, sulla base delle verifiche effettuate dall’Ispettorato del lavoro, abbiano accertato la correttezza dell’operato dell’azienda in riferimento sia alla tutela dei livelli occupazionali sia all’organizzazione del lavoro;

3. in merito al presunto atteggiamento ostile tenuto dal proprio rappresentante nel corso dell’incontro svoltosi il 3 marzo scorso nella sede della Prefettura di Cosenza, Ladisa Ristorazione precisa di aver evidenziato come il sindacato Usb parlasse in nome e per conto della generalità dei lavoratori coinvolti nell’appalto, mentre esso è rappresentativo di sole tre delle 64 unità di personale. Inoltre, Ladisa Ristorazione non può fare a meno di evidenziare come, allo stato, non sussista alcuna rivendicazione da parte delle organizzazioni sindacali che rappresentano i 61 lavoratori non iscritti all’Usb;

4. in merito al presunto tentativo di delegittimazione della Prefettura, Ladisa Ristorazione evidenzia come sia stata l’Usb a delegittimare l’istituzione chiedendone prima l’intervento, in quanto organismo terzo e preposto a dirimere determinate controversie, salvo poi dolersene nella misura in cui la stessa Prefettura ha rilevato la pretestuosità di certe affermazioni di parte sindacale, opportunamente astenendosi dal verbalizzarle.

In conclusione, Ladisa Ristorazione non può non rilevare come le contestazioni mosse dall’Usb appaiano finalizzate a condizionare l’esecuzione di un contratto pubblico demolendo l’immagine di una impresa che, invero, ne è legittima affidataria, anziché a tutelare i diritti dei lavoratori: non a caso esse, in alcuni punti, ricalcano pedissequamente i motivi (che la Magistratura competente, come detto, all’esito del definitivo grado di giudizio ha integralmente rigettato) con cui altra impresa, concorrente alla gara per l’affidamento del medesimo appalto (e certamente portatrice di un interesse specifico diverso da quello sindacale), si è dogliata che Ladisa s.r.l. ne fosse risultata aggiudicataria.

COMUNICATO STAMPA

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